I BONACOSSA
Dal diciassettesimo secolo Nella metà del ‘600 ci fu un indebolimento del mercato dovuto alla oppressione della fiscalità della dominazione spagnola, ma l’Istituzione dell’università dei Mercanti (scuola di arte e mestieri) nel 1686
Dal “Libro dei fuochi”. Documento del 1553 - Stima
Famiglie vigevanesi # 1248 Famiglie che lavorano la lana # 298 (circa # 1500 persone) Produzione annua pezze di lana # 30
Nel 1581:
Filati seta = 45% Manufatti lana = 40% Altro = 15%
Nel 1750:
Produzione seta = 70% operai impiegati a Vigevano ----
Nel 1753:
Filatoi # 26 ( 23 proprietari) Telai # 876 (435 operai) Tintorie # 11 Filato di seta # 4.200 libbre/anno.
Re Vittorio Amedeo III affermò nel 1780 la volontà di: ” Maggiormente favorire e promuovere l’avanzamento del commercio di Vigevano riferito in particolare modo di lavori di seta”.
formalizzò l’attività manifatturiera e diede slancio al mercato che si affermò nel secolo successivo agli inizi del 1700 anche durante la dominazione Austriaca fino al 1713 che durò all’incirca trent’anni, rafforzandosi dopo la prima metà dal 1760 quando dalla dominazione austriaca, passò a quella Sabauda. Siamo agli albori della pre-industrializzazione del secolo successivo, anche se alcuni cicli produttivi come la trattura della seta, erano ancora eseguiti in numerosi laboratori cittadini e rurali. Anche per la torcitura della seta si usufruiva di torcitoi ambulanti che eseguivano l’operazione in loco dai committenti. Era un’attività artigianale ambulante. Le matasse di filo greggio provenienti dalla trattura (dal bozzolo) subivano differenti torsioni, richieste per i tipi di lavorazione, direttamente a domicilio dei clienti. In quei tempi esistevano 26 torcitoi (11 semplici e 15 doppi). In questo modo ottenevano l’organzino per l’ordito (trama che costituiva la base dei manufatti) ottenuto dalla seta migliore, torta due volte e la trama per il ripieno, costituita da una seta meno pregiata torta una sola volta. L’attività si svolgeva su filatoi alla Milanese, la cui forza motrice erano uomini e cavalli, su cui dopo l’incannatura (veniva fissato il capo-filo su cannette, non esistevano i rocchetti) avveniva la binatura (abbinare due o più fili di seta per migliorare la consistenza) eseguite a mano dai lavoranti a domicilio, si procedeva con la torcitura. La filatura avveniva in prevalenza a Milano o presso mercanti. Vi erano 26 filatoi appartenenti a 23 diversi proprietari con 62 addetti ai quali corrispondevano circa 1200 lavoranti per le operazioni a domicilio. Tutto questo serve ad avere una visione generale di come avveniva la lavorazione della seta prima dell’avvento dell’industria.
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