I BONACOSSA

I Bonacossa a Milano A Milano alla fine dell’800, dopo l’abbattimento delle mura della Ghirlanda in occasione della prossima apertura dell’Esposizione Nazionale Arti e Industrie, Vincenzo Bonacossa fece edificare in Foro Bonaparte, Via Quintino Sella 4, antistante al castello Sforzesco, la propria residenza ovvero Palazzo Bonacossa su progetto dell’architetto Antonio Comini, ispirato al Rinascimento Italiano, uno stile che avrebbe influenzato molto negli anni seguenti, il pian terreno è decorato con monofore e il primo piano sono coperti in un bugnato

Palazzo Bonacossa a Milano in Foro Bonaparte

ripreso dal Palazzo dei Diamanti a Ferrara mentre il secondo e terzo piano in un differente tipo di bugnato e bifore alla fiorentina sono ispirati all’architettura di Palazzo Strozzi. L’ultimo piano è decorato con bifore e rilievi. Avrebbe dovuto essere ultimato in concomitanza dell’inaugurazione dell’esposizione Nazionale che avvenne in presenza del Re, ma non arrivò in tempo. In una foto d’epoca si vede Sua Altezza il Re scendere dalla carrozza ed entrare nel padiglione d’ingresso dell’Esposizione e dietro la struttura con ancore evidenti impalcature di Palazzo Bonacossa.

L’impegno dei Bonacossa per L’Ospedale di Vigevano

Cesare Bonacossa L’ultimo e quarto figlio di Vincenzo Bonacossa, ma non per questo meno importante, Cesare nato a Dorno il 23 Gennaio 1850, a soli 29 anni nel 1879 entrò a far parte del Consiglio d’Amministrazione del “vecchio” Ospedale di Vigevano del S.S. Sacramento attuale sede del Municipio cittadino. Il “vecchio” Ospedale era attivo da 1771 grazie al lascito di Camillo Aliprandi che in quel luogo aveva dei suoi possedimenti. Il grandioso edificio iniziato ed aperto nel 1771 su disegno dell’Ing. Martinez era stato ultimato ed ampliato nel 1824 su nuovo progetto del Prof. Orelli che comprendeva un secondo cortile d’accesso dal caseggiato dietro il comune e comunicante, che venne adibito ad orfanatrofio femminile e maschile. Attualmente è la sede della Scuola Media Bussi.

Il Commendatore Cesare Bonacossa si rese subito conto della situazione economica in cui versava l’allora “vecchio” Ospedale (attuale Comune di Vigevano). Già negli ultimi decenni del 1800, a causa di un aumento della popolazione e di una richiesta sanitaria in continua espansione, l’Ospedale del S.S. Sacramento si rivela sempre più inadeguato e poco confortevole. Le scale strette e tortuose non facilitano lo spostamento dei malati, specialmente i più gravi, che arrivano da

Ospedale SS Sacramento

cascine, case rurali circostanti e paesi. Nel 1901 la degenza giornaliera dell’Ospedale è 149 ammalati, ognuno al costo di cent. 74 al giorno per vitto e cure, più cent. 50 per spese generali ed

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