I BONACOSSA

amministrative, per un totale di cent. 1,24. Vengono accettati i residenti in Vigevano da 1 anno poi portati a 3 anni. Premettendo che i posti gratuiti sono riservati ai cittadini in possesso di “Libretto di povertà”. Nel 1879 quando Cesare Bonacossa entra nel Consiglio d’amministrazione dell’Ospedale c’erano circa 90.000 Lire di debito e nessun conforto per i degenti se si considera che i pagliericci dei letti erano costituiti da foglie di granoturco. L’Ospedale del S.S. Sacramento era stato donato con un lascito da Camillo Aliprandi con l’intento di riunire tutti i piccoli ricoveri cittadini in un'unica struttura Ospedaliera, incaricando la Confraternita del S.S. Sacramento, a cui venne dedicato il nosocomio, di amministrarlo con oculatezza per gli anni a venire, cosa che non si realizzò come negli intenti di Aliprandi.

Nel 1885 il Commendator e Conte Cesare Bonacossa divenne Presidente dell’Ospedale e con qualche piccolo intervallo venne ripetutamente rieletto negli anni seguenti. Nel 1906, grazie ad una gestione oculata e presumibilmente con personali interventi, il bilancio registrò un attivo di 300.00 Lire. Fu allora che riunendo il Consiglio d’Amministrazione il Conte Cesare Bonacossa propose la vendita del vecchio nosocomio per la costruzione di un nuovo Ospedale con criteri innovativi per i cittadini di Vigevano e non solo. Il ricavo ella vendita fu di 240.00 Lire che andò a sommarsi alle 300.00 Lire di attivo per un totale di 540.00 Lire di quei tempi. Nell’autunno del 1907 iniziano i lavori di sterro, mentre i lavori di muratura sono rinviati alla Primavera successiva, per il nuovo Ospedale

Progetto del Nuovo Ospedale

in Corso Milano. Il progetto scelto dall’Ing. Vandone venne rimaneggiato dall’Ufficio Tecnico e i lavori furono diretti e curati dal Geom. Silvio Pastormerlo. In concomitanza in “zona Porta Mortara” (il luogo era una via d’accesso verso Mortara) vengono effettuati i lavori per la costruzione del “Pio Albergo dei poveri” attuale Casa di riposo per anziani “De Rodolfi”. Il Conte e presidente Cesare

Bonacossa comunica di farsi carico di un intero padiglione, compresi arredi e macchinari medici. Il munifico esempio è seguito dal Cav. Crespi. Due altri padiglioni sono coperti dal lascito della nobildonna Francesca Manara Negrone, uno verrà dedicato alla di lei figlia Contessa di Santarosa e uno le verrà dedicato dal Consiglio dell’Ospedale. Dei dodici padiglioni, quattro risultano coperti finanziariamente. L’8 giugno 1908 si tiene la cerimonia della posa della prima pietra. Lo stesso giorno ha luogo l’inaugurazione a Porta Mortara a Vigevano del

“Pio Albergo dei poveri”, dove vengono trasferiti 112 ammalati ricoverati. Il nuovo Ospedale civile viene ultimato nell’Estate del 1911 e solennemente inaugurato il 9 Ottobre 1911 con la presenza di S.A.R. il Conte di Torino (cugino del Re figlio di Amedeo I Duca D’Aosta) e le autorità cittadine. Il nuovo Ospedale considerato per i tempi un nosocomio modello occupa un’area di 45 mila mq2, dei quali 10.000 coperti dalle singole unità

Inaugurazione del Padiglione Radioscientifico

Radiografia della mano del Principe Umberto

S.A.R. Il Conte di Torino

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