I BONACOSSA

estesa per consentire la manovra e lo smistamento dei carri merce che fu denominata scalo di S. Cristoforo. L’appalto per la costruzione fu denominato “Società Eredi Ingegner Ferrante” che al prezzo di 6.700.000 Lire si impegnava, ad armare la linea, a costruire il ponte sul fiume Ticino destinato anche all’uso carrozzabile con incarico per il progetto all’Ing. Galeazzo Garavaglia, a fornire una linea telegrafica con tutto il macchinario occorrente per l’esercizio ed infine a costruire la Stazione di Porta Ticinese con annesso magazzeno merci. Cifra definita equa, anche perché pagata per metà in contanti e metà in azioni della Società Anonima, la quale era subentrata nei diritti di concessione agli eredi Ferrante. La gestione dell’esercizio era definita dagli azionisti: Renato Borromeo, Alessandro Cagnoni, Enrico Strigelli e Luigi Ferrari Trecate, delegati a rappresentare la Società anonima che a Roma il 30 giugno 1864, stipulò con il Ministero dei Lavori Pubblici una convenzione definitiva per la manutenzione ordinaria e l’esclusivo esercizio della intera tratta Milano-Mortara che sarebbe stato svolto dallo Stato sempre dietro corresponsione del 50% dell’introito lordo. La ratifica della Convenzione da parte del Governo non fu rapida, anzi i tempi si dilatarono fino dopo l’approvazione della Legge sul “Riordino delle Ferrovie” del 1865 che includeva il rinnovo di entrambe le Concessioni, con l’affidamento dell’esercizio delle Strade Ferrate dell’Alta Italia, i lavori ebbero inizio. Purtroppo a causa delle inadempienze dei privati sottoscrittori, nonostante le agevolazioni nell’acquisto delle azioni non avevano rispettati i tempi delle scadenze accumulando ritardi. Per questo i lavori subirono battute d’arresto. Si dovette attendere fino al 16 Gennaio 1870, giorno in cui venne inaugurata la linea ferroviaria di Km. 29,7 di proprietà della “S.A. della strada ferrata da Milano a Vigevano”. Il giorno seguente la linea era aperta all’esercizio e con essa il raccordo di Km. 5,5 che metteva in comunicazione Porta Ticinese con la Stazione Centrale realizzato ad opera della stessa Società. Durante il percorso dell’inaugurazione il treno sostò sul ponte stradale e ferroviario sul Ticino per dar modo agli invitati di scendere e poter ammirare l’avveniristica costruzione ideata dall’Ing. Galeazzo Garavaglia che da sola era costata due milioni di Lire (Di cui 6.000.000 di contributo Governativo) e parecchi anni di lavoro per tutte le avversità incontrate. All’arrivo alla Stazione di Vigevano l’entusiasmo della gente fu incontenibile, dopo un discorso di benvenuto pronunciato dal Conte Torre seguì una visita alla città Ducale ed un banchetto offerto dalla Società Anonima Concessionaria, durante il quale il Ministro dei Lavori Pubblici Gadda, volle sottolineare con un suo discorso, l’importa di riuscire a realizzare in futuro altre ferrovie come questa senza alcun contributo da parte del Governo. Pur essendo una linea succursale della “Milano- Genova” la “Vigentina”, come la chiamavano allora i ferrovieri rimaneva una linea secondaria a binario unico per il prevalente spostamento dei locali viaggiatori e la movimentazioni delle merci dal Monferrato e dalla Lomellina verso la stazione di Porta Ticinese, la quale nel 1873 prese il nome di Porta Genova per via dell’apertura lungo le mura spagnole, della nuova omonima Porta cittadina. Porta Ticinese ora Porta Genova divenne ben presto il fulcro di nuove industrie che sorsero negli anni a seguire. Da Porta Ticinese (Genova) la linea proveniente da Vigevano, proseguiva costeggiando il lembo occidentale della Città, per congiungersi a due km dalla Stazione Centrale, nei pressi del Cimitero Monumentale, con la linea ferroviaria proveniente da Torino. Con l’apertura della Galleria del San Gottardo nel 1882, il traffico ferroviario delle merci a Grande Velocità, in transito lungo la linea di cintura, aveva assunto proporzioni considerevoli e gli introiti della Società Anonima della Milano-Vigevano andavano sempre più crescendo. In uno degli ultimi bilanci di questa Società prima di divenire statale, datato 31 Dicembre 1900, si riscontrava un utile netto in crescita di 495.366,99 ottenuto da una compartecipazione agli utili della Mortara-Vigevano, dalla gestione stessa della Milano-Vigevano e dai diritti di transito lungo tutta la linea di cintura, con dividendo per gli azionisti in previsione della prossima apertura al pubblico di Porta Sempione.

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