I BONACOSSA
Giuseppe Arconati Visconti della durata di anni 80, venne rilasciata ad una Società Anonima a capitale privato, rappresentata dal nobile Giuseppe Arconati Visconti e da Antonio Litta, con la sola garanzia statale di un interesse sul capitale impiegato del 4,5%, mentre l’esercizio della linea era affidato allo Stato, dietro corresponsione del 50% dell’introito lordo. Per la compilazione delle stime e la formazione dei capitolati d’appalto, venne dato incarico dalla Società Anonima, all’ingegnere Capo del Comune di Vigevano, Rovere che fu anche l’autore del progetto in appalto e l’ingegner Germano Sommeiller, all’epoca direttore del materiale per le strade dello Stato. Le avversità del tempo, con i conseguenti ritardi, permisero d’inaugurare i 12,6 chilometri della Mortara-Vigevano solo il 24 agosto 1854, con una solenne cerimonia in presenza delle principali Autorità e una gran folla di cittadini entusiasta. Giuseppe Arconati Visconti commissione, la quale fra le diverse soluzioni possibili, doveva valutare anche quella di una via d’acqua che per un sistema di conche dal golfo ligure superava l’Appennino per dirigersi verso la valle del Po. Sicché nel 1840 il Re Carlo Alberto conferiva alla Società genovese Cavagnari & C. l’incarico di redigere un progetto definitivo, di cui furono incaricati due ingegneri: il nazionale Ignazio Porro e l’Inglese Isidore K. Brunel, figlio di Isambrd, importante ideatore di ferrovie nel Regno Unito. L’opera venne ratificata nel 1846, venne dunque dato il via al progetto che fu possibile a sole spese dello Stato. Tale progetto comprendeva la linea ferroviaria che univa Genova per Torino passando da Novi Ligure, Alessandria ed Asti, con una diramazione che da Alessandria dirigeva su Mortara per Novara e raggiungeva dopo 102 chilometri, Arona sul lago Maggiore . Quando si venne a conoscenza dei progetti delle vie di comunicazione fu chiaro che Vigevano era totalmente esclusa dal progetto, che tracciava la linea ferroviaria in linea retta, senza possibili diramazioni per includere comuni limitrofi. Fu allora che illustri cittadini Vigevanesi, pur di non vedere estromessa la loro città da una tanto importante via di comunicazione, si riunirono in Società per costruire una tratta che unisse Vigevano almeno a Mortara. Venne istituita una Società privata senza finanziamenti statali, ma sostenuta in parte dal Comune di Vigevano che solo sottoscrisse ben 1100 delle 2040 azioni da lire 200 emesse per l’opera. Dopo aver ottenuto il Decreto Reale che ne ratificava l’intenti, con la Legge 11 Luglio 1852, una Concessione per la costruzione di un “Tronco di Strada Ferrata da Mortara a Vigevano”
Questo tratto di breve ferrovia fece per Vigevano la differenza. Solo grazie a questo collegamento si poterono sviluppare negli anni seguenti i commerci e poi le industrie a partire dalla Famiglia Bonacossa
che investi molto anche
Piantina percorso Mortara - Milano
su questo. Questo “Tronco di linea ferroviaria” come descritto nel progetto, che si diramava dalla linea principale Alessandria- Arona, fu di epocale importanza per le relazioni future del Regno Sardo-Piemontese con il Lombardo-Veneto, così come era stato sancito dalle “Lettere Patenti” del 1844.
La stazione ferroviaria di Vigevano
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