G.B. GARBERINI - Pittore
da quel giornale di poca generosità nei confronti del Garberini. Il busto del giurista appare avvolto da un ampio manto che cade obliquamente; alla base è disposto un libro ghirlandato, allusivo alla nota “dottrina” del personaggio. A lato, la figura atletica di un giovane genio, simbolo della più pura ispirazione del suo pensiero, ha una stella sul capo, una corona d'alloro in mano, mentre la gamba sinistra, protesa in avanti, regge il lembo del manto che lo collega al busto del defunto. Nell'ideazione del gruppo il Garberini ha evidentemente presenti prototipi illustri, dalla canoviana stele dell'Arsenale di Venezia, al perduto monumento scolpito da Luigi Zandomeneghi e noto come “il genio delle Grazie e del Beloo corona Canova”. Nonostante ciò, la realizzazione garberiniana è di modesto valore artistico per le palesi rigidità sia nelle fisionomie dei personaggi che altrove, e soprattutto nella figura del Genio, così statica e poco armoniosa. Meglio riuscito, per l’intensa espressività dei volti e la morbidezza dei panneggi è il Monumento funebre ad Adelaide Cornaggia Medici , ultimato nel 1868. Fu ideato, probabilmente, poco dopo la scomparsa della nobildonna e realizzato nei sei anni successivi, per volontà del consorte cavalier Pisani. Per mole e complessità di esecuzione è senza dubbio l'opera più importante della attività scultorea del Garberini. Il busto, della cinquantenne Adelaide, invecchiato dalla sofferta malattia, campeggia al centro, inserito in una nicchia poco profonda con semicalotta a forma di conchiglia. Ricchi drappi scendono ai lati, mentre sopra la nicchia è poggiata una clessidra alata. La parte superiore, composta da tre figure di fanciulli di diversa età, ma in simile atteggiamento dolente (i tre figli di Adelaide prematuramente scomparsi), ha un andamento piramidale. Ai lati, due figure femminili a tutto tondo alludono forse alle virtù spirituali della donna, la fede e la speranza. Figure di angeli ad affresco decorano la sommità della Cappella, celebrando le grandi qualità umane e spirituali della defunta. Proseguendo nell’analisi dell’attività scultorea del Garberini, ci inoltriamo inevitabilmente nel nuovo decennio. Nello stesso Cimitero Civico, ai lati dell’ingresso della Cappella di Adelaide, sono infatti disposti due ceppi funerari, l’uno celebrativo dei genitori del pittore, l’altro del Cav. Domenico Pisani.
Nell’autoritratto dolente che sovrasta il medaglione con l’effige della madre, nel bel Monumento ai genitori , datato 1870, Garberini ha raggiunto il vertice della sua ispirazione poetica. La figura a tutto tondo dell'artista si spiega con moto dolente sulla tomba della madre; egli veste il lungo camice tipico della professione di artista e ha in mano gli strumenti del suo mestiere di scultore. Il dolore filiale diviene, sublimato, motivo di ispirazione poetica e il pittore si rappresenta in questo duplice ruolo di artista e di figlio. Molto bella e anche la figura della sorella Clara che, inginocchiata e in preghiera, è raffigurata con notevole precisione fisionomica, per quanto la posa classica, raccolta su se stessa e celata dal velo, sembri mascherare tale individualità di tratti. La scomparsa della madre, avvenuta il 30 dicembre 1870, fu avvenimento dolorosissimo per il pittore che, orfano di padre, aveva riposto nella genitrice tutto il suo amore filiale. All'esecuzione di questo monumento, volto a commemorare anche la figura del genitore, il cui ricordo era divenuto certamente evanescente negli anni, tanto che il Garberini non può concepirne artisticamente l'effigie, seguirà la realizzazione nel 1879 delia tomba alla madre Angiola, con il delizioso ovale ad affresco della donna che porta in capo il fazzoletto, secondo l'usanza tipica vigevanese. Si tratta della stessa immagine, ripetuta in piccolo formato, quasi una miniatura, su un ovale metallico di proprietà privata. Appena due anni dopo dalla scomparsa della madre, Garberini era colpito da un altro grave lutto, la morte del suo protettore Domenico Pisani, avvenuta il 9 Marzo 1872. Soltanto nel 1875, tuttavia, il pittore ultimava il ceppo funerario che sorge all'ingresso della Cappella di Adelaide Cornaggia Medici, opera composita, poiché alla realizzazione in pietra si accompagna la decorazione ad affresco, con il ritratto in ovale del defunto e la raffigurazione ciel compianto dei familiari e dei vigevanesi sulla tomba dell’illustre concittadino. La stessa data compare sul retro del bel ritratto ovale conservato all'Ospedale Civile, nei quale il Pisani è raffigurato in abito scuro con la Croce di Ufficiale Mauriziano e con l'atteggiamento e la paterna espressione che rinveniamo nell'effigie ad affresco del Cimitero. La generosità del Pisani investì il Garberini anche per via testamentaria, fatto questo che imbarazzò la coscienza così devota e modesta del pittore.
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