G.B. GARBERINI - Pittore

Fu Carlo Negroni 40 che introdusse il Garberini al committente, di origine vigevanese, ma residente a Novara; fatto questo che emerge anche da una tarda lettera dello stesso a Giovan Batrista: “Ti sono gratissimo - scriverà il Negroni in data 21 Agosto 1890 - della buona memoria che conservi del vecchio tuo amico. Io ho di te un carissimo ricordo, che conservo con amore: ed è il ritratto a matita che mi facesti, ora sarà un mezzo secolo, quando dipingevi a fresco i Crociati per la casa Selletti, e a olio il San Giuseppe per la Chiesa del Rosario. 41 Agli affreschi, tutt’ora in loco, Garberini aggiunse in omaggio 8 quadrettini, 4 in chiaroscuro e 4 ad affresco, e “un fanciullo pure a fresco”. 42 Altro interessante fatto affermato dal Ferrero, è relativo all'abbozzo di un dipinto che, su consiglio dello scultore milanese Cacciatori, il Garberini avrebbe eseguito per sottoporlo all'attenzione di una «Augusta persona, della quale, perché solita a spandere largamente le sue beneficienze sulle Belle Arti, spera un favore che compirà le sue speranze 43 , consentendogli l'auspicato viaggio a Roma. Si riferisce probabilmente a questo lavoro, la lettera del professor Luigi Sabatelli, finalizzata a soccorrere di consigli il giovane Garberini, impegnato su un soggetto di vita contemporanea: “Perché la Regina di Sardegna esprima meglio che anch'essa è di partenza - scriveva Luigi Sabatelli in data 23 Luglio 1842 - si può rappresentarla vicinissima allo Sportello della Carrozza, in atto di posare il piede sulla scaletta rivoltando alquanto la faccia verso l'amata Sua augusta nipote, l'Imperatrice, e a tale rettangolari, inseriti ciascuno al centro di una volta, e raffiguranti scene in costume medievale con figure di crociati. Un terzo affresco, più piccolo e di forma circolare, è collocato al centro di una volta decorata con grottesche: rappresenta un piccolo putto svolazzante. La mano del Garberini giovanissimo erasoprattutto nei due affreschi principali, quasi irriconoscibile; diversamente, la bellissima Pala di S. Giuseppe, collocata sul secondo altare destro della prospiciente Chiesa del Rosario, è molto prossima stilisticamente alle prime opere note del Vigevanese, ossia alla Pala di S. Pio V e a quella di S. Luigi Gonzaga. 40 Carlo Negroni fu intimo amico del Garberini, del quale era anche coetaneo. Nato a Vigevano il 28 giugno 1819 da Giovanni Battista magistrato e da Giuseppina Roncalli, studiò in patria a Voghera. Si stabili a Novara nel 1r915, in seguito al trasferimento del padre a quel Tribunale e apprese i primi elementi di diritto civile e canonico nella locale facoltà. Nel maggio 1840 si laureava a Torino e subito entrava nello studio dell'avvocato Giacomo Giovannetti. Fu ripetitore e poi professore di istituzioni di diritto e di procedura civile nella Università di Novara, dal 1840 al 1859. Esercitò la sua professione in Novara, dove sposò la gentildonna Giovannina Bellotti. L'ingegno acutissimo, lo studio assiduo, la vasta cultura Lo fecero giurista di grande valore e di indiscussa autorità.

effetto converrà tirare indietro tutto il gruppo dei Principi. La figura poi che rappresenta la sullodata Regina si può convertire in una dama di onore giacché mi pare che produca un buon effetto alla composizione”. 44

Figura 3 Lettera autografa di Luigi Sabatelli (Vigevano, Archivio Storico dell'Ospedale Civile)

Scarsissimi rimangono, tuttavia, i dati relativi al presunto viaggio artistico del Garberini, che cronologicamente viene a cadere non prima del

Diresse due riviste di giurisprudenza, "Il Notaio” e “Giurisprudenza Casalese" (1811-1859); fu deputato di Vigevano nella VI Legislatura e di Domodossola nella VII. Fu avvocato erariale dal 1848 al 1869 e si occupò principalmente di questioni idriche. Partecipò all'Amministrazione Comunale dal 1860 al 1878, a quella Provinciale da1 1867 al 1880; fu assessore dal 186l al 1880 e Sindaco di Novara nel 1878-1879. Scrittore e letterato, amò la letteratura italiana del Trecento, fu autorevole dantista e socio fondatore della Società Dantesca. Bibliofilo, raccolse una vasta collezione di libri che destinò alla Biblioteca Comunale che ebbe sede nella sua stessa abitazione. Istituì anche l'Opera Pia Negroni per gli Asili di Novara. Morì il 15 gennaio 1896. Su Negroni, cfr. Amleto Rizzi, Carlo Negroni , in "Miscellanea” Novara, 1946. 41 La lettera è custodita nell’Archivio Storico dell’Ospedale di Vigevano. 42 Cfr. P.B. Ferrero, op. cit., 5 settembre 1842. 43 Idem. 44 La lettera è conservata tra le Carte Garberini (Vigevano, Archivio Storico dell’Ospedale Civile).

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