I BONACOSSA
viene fornito un finto bosco di rametti di saggina dove il baco cerca una sua collocazione favorevole per chiudersi con la sua bava in bozzolo.
Il gelso pianta del Genere Morus Famiglia Moracee - specie Morus Alba e Morus Nigra Consumo di foglie di gelso riferito a 20.000 uova=produzione di bozzoli circa Kg.40 Il bruco impiega dai 3 ai 4 giorni per costruire il bozzolo che origina da 300 a 1500 metri di filo
Un bozzolo pesa da Gr.1 a gr.2,5.
La bava contiene una sostanza collosa: la sericina che contribuisce a tenere compatta l’armatura del bozzolo. I lavoranti al 3° giorno raccoglievano velocemente i bozzoli detti “freschi” per evitare la schiusa del baco che divenuto crisalide, li avrebbe forati e rovinati diventando dei cascami. Ricorderemo la definizione cascami che riprenderemo successivamente. I bozzoli “freschi” che non presentavano imperfezioni venivano essiccati per evitare che la crisalide (ormai farfalla) all’interno potesse fuoriuscire. In seguito venivano venduti alle filande per la lavorazione della seta. C’era un vero mercato dei bozzoli in Piazza Ducale a Vigevano dove si rivolgevano i filandieri. Esistono ancora in Piazza Ducale a Vigevano delle lastre quadrate di travertino nella pavimentazione a porfido, con al centro un foro, dove veniva messa un’asta per collocarvi la bilancia per pesare la merce ed anche i bozzoli che le donne portavano in grandi ceste. Molti filandieri aspettavano la fine del mercato per fare migliori affari, sapendo bene che i bozzoli freschi dovevano essere essiccati in breve tempo e quelli invenduti venivano buttati perché rischiavano lo sforamento della crisalide dall’interno, divenuta ormai farfalla, divenendo dei “Cascami” allora inutilizzabili. Fino a pochi decenni fa era in uso adibire una stanza dell’abitazione, privandola alla famiglia, all’allevamento empirico dei bachi da seta, che con la vendita dei bozzoli permetteva di contribuire al bilancio famigliare o al corredo nuziale di giovani ragazze che per facilitare la schiusa delle uova, ne mettevano un sacchettino nel corsetto. Occorrevano due anni di vendita di bozzoli per un dignitoso corredo. Tradizione perpetuata nelle abitazioni rurali fino agli anni ’50 circa del secolo scorso.
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