I BONACOSSA
La questione si concluse definitivamente nel 1931 con la donazione di Primo Bonacossa della Casa di riposo di Dorno all’Ospizio di S.Anna di Garlasco. Padre Balduzzi ne fece una scuola per ragazzi sub-normali, caratterialmente difficili da seguire o abbandonati. In seguito fu trasformata in scuola medico-psico-pedagogica con sette insegnanti specializzati,
Facciata odierna della Casa di Riposo
cinque suore e una sessantina di ragazzi fino al 1950, quando per disposizioni
ministeriali, tutti i ragazzi vennero inseriti in Scuole elementari di Stato. L’immobile fu acquistato dall’Opera Pia S.Giuseppe di Dorno, ora fondazione Biscaldi, Lunghi, Panigatti, al costo di circa centocinquanta milioni di Lire e ciò mediante l’alienazione di parte del precedente patrimonio e da fondi accuratamente accantonati dal 1949, quando fu aperta la “Casa di riposo S. Giuseppe” in Via Dante a Dorno per iniziativa di Suor Ermanna Patroni ed altri benefattori.
Interno Chiesetta Casa di Riposo
La commissione promotrice era composta da Suor Ermanna Patroni, dal Sindaco di allora Geom. Giovanni Biscaldi, dal Dott. Angelo Lunghi e dal parroco Don Giuseppe Panigatti. Il 2 Luglio 1975 decreto 697 della Regione Lombardia, la Casa Di Riposo S.Giuseppe venne riconosciuta “Istituzione pubblica di assistenza e beneficenza”. L’assistenza di circa 80 ricoverati fu affidata alle cure delle Suore Benedettine di Voghera alle quali andrà in seguito anche la cura della Tenuta della “Gerlina” nelle vicinanze. Nel tempo tutta la struttura ebbe necessità di restauro ed ampliamento che alienarono tutto il Tenuta “Gerlina”
patrimonio residuo e usufruirono dei finanziamenti della Regione. Anche la Contessa Silvia Bonacossa, nipote di Cesare Bonacossa e pronipote di Vincenzo, con donazioni in vita continua nel tempo l’opera del cugino Primo. L’ultima donazione è della “Casa famiglia” all’interno della stessa casa di riposo negli appartamenti privati riservati alla Fam. Bonacossa datata 18 Maggio 2015
Una curiosità.
All’interno della chiesetta del Sacro Cuore, attigua alla Casa di Riposo, si trova un altare in marmo bianco sormontato da un tabernacolo sempre in marmo bianco ricavato da una guglia che riprende, in scala ridotta, la stessa guglia alla sommità del tetto della chiesetta. Gli inginocchiatoi dei confessionali in legno scolpito sono piccoli, preparati per accogliere bambini o ragazzi, non adatti alle dimensioni di un adulto. Ricordiamo che l’intera struttura fu per anni una scuola per ragazzi sub- normali. Primo Bonacossa ebbe sempre un riguardo per ragazzi colpiti da disabilità.
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