Dal saper come fare al saper cosa fare
L’INDUSTRIA ITALIANA DELLE MACCHINE PER CALZATURE NELLA PRIMAMETÀ DEL ‘900
la diffusione della meccanizzazione all’interno dell’industria calzaturiera na zionale (Tabella 2) . Il ruolo giocato dalla domanda di meccanizzazione viene reso esplicito dalle origini e dai percorsi evolutivi seguiti dalle nuove iniziati ve. Nel caso delle officine meccaniche si assiste al passaggio dalla manuten zione di macchine alla loro riproduzione e produzione. Nel caso delle attività commerciali il rivenditore smette le vesti del semplice agente commerciale per divenire al contempo collettore e strumento di aggiornamento tecnologi co per le imprese calzaturiere e per le officinemeccaniche. Nondimeno l’aspetto più rilevante va forse individuato nella distribuzione geografica del fenome no ancor prima che nella sua dimensione.
Tabella 2 - L’offerta di macchine per calzature in Italia prima della seconda guerra mondiale. Imprese produttrici o distributrici fondate entro il 1938.
Imprese
Num.
%
Lombardia
62
86,1
di cui: • Vigevano
30 24
41,7 33,3
• Milano • Varese • Pavia
6 2
8,3 2,8
Piemonte
5
6,9
Veneto
2
2,8
Toscana
1
1,4
Marche
1 1
1,4 1,4
Campania
Totale Italia
72
100
Se prima del 1918 Milano e Vigevano, seppur per ragioni diverse, potevano essere considerate delle avanguardie nello sviluppo del comparto meccano calzaturiero nazionale, alla fine degli anni ‘30 appare chiaro che le due province lombarde di fatto coincidono con l’offerta nazionale di macchine per calzature. Non solo, se all’inizio del secolo Milano poteva trarre un oggettivo vantaggio dal suo essere praticamente equidistante dalle principali aree a vocazione calzaturiera lombarde –da Parabiago a Varese a Vigevano– dopo 30 anni di esperienze imprenditoriali, Vigevano evidenzia il progressivo
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