Dal saper come fare al saper cosa fare

L’INDUSTRIA ITALIANA DELLE MACCHINE PER CALZATURE NELLA PRIMAMETÀ DEL ‘900

maggiormente ancorata alle competenze “intersettoriali” di un’officina mec canica. In ragione forse delle caratteristiche del tessuto industriale che le acco muna –sono tutte localizzate fra Milano e Legnano– le scelte produttive rispecchiano l’orientamento a privilegiare competenze meccaniche di tipo tra sversale, utili in un ampio insieme di settori industriali, rispetto al tentativo di focalizzarsi sul possibile approfondimento delle applicazioni in un singolo comparto. Fra la scommessa sulla nascita di una domanda associata allo svi luppo della meccanizzazione dei calzaturifici e l’adeguamento alle richieste contingenti del mercato, rispondendo quindi alla domanda di settori diversi, queste imprese orientano le loro scelte lungo la seconda direttrice. In tal senso la Fontana, che alla fine della prima guerra mondiale dichiara di disporre di 80 operai, è attiva anche, e soprattutto, nella produzione di macchine per l’in dustria tessile in cui successivamente si specializzerà; la Mussi, che alla mede sima data conta 150 operai, è specializzata nella produzione di caldaie e co struisce impianti per la produzione della colla, del sapone, ecc.; la F.lli Mutti, che dispone di 40 operai, oltre a frese e spianasuole, produce macchine per la lavorazione delle cinghie, nonché impianti completi; laAttilio Reina offre una gamma molto ampia di macchinari, da quelli per rompere le ossa alle seghe a nastro, a quelli per tagliare tessuti e simili. Le vicende dei pionieri del settore meritano una pur breve parentesi per più ragioni. Al di là del successo delle loro iniziative –che comunque non si pro trarranno sino ai nostri giorni, o perché soppiantate da nuovi e più agguerriti concorrenti o perché migrate in altri settori industriali– alle prime imprese meccano calzaturiere vanno riconosciuti sia la lungimiranza della scelta settoriale sia il loro ruolo di “incubatrici” di molti dei futuri imprenditori del settore. Antonio Ferrari Antonio Ferrari è l’imprenditore che maggiormente segna le origini della pro duzione italiana di macchine per calzature. Nato nel 1877 a Massaléngo, vici no a Lodi, nel 1900 allestisce un’officina da elettricista nella piazza del Bramante a Vigevano. L’attività, tipicamente artigianale, si orienta progressivamente I pionieri

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