Dal saper come fare al saper cosa fare

L’INDUSTRIA ITALIANA DELLE MACCHINE PER CALZATURE NELLA PRIMAMETÀ DEL ‘900

Ancora all’inizio del ‘900 l’offerta di macchine per calzature in Italia rimane associata all’attività “indiretta” dei messaggi pubblicitari e dei catalo ghi, nonché alla comparsa dei primi agenti. Nondimeno l’intensificarsi di tali attività indirette segnala l’approssimarsi di iniziative commerciali ed indu striali anche in ambito nazionale. Tra i segnali più consistenti di una diversa attenzione alle potenzialità del mercato italiano occorre segnalare il ricorso a messaggi destinati alle sole imprese calzaturiere, scindendo quindi la comunicazione destinata a queste ultime da quella rivolta alle imprese conciarie. Da un lato Moenus si rivolge ai calzaturifici italiani sottolineando la qualità e la convenienza dei prezzi ed indi cando nell’ingegner Giulio Sagramoso di Genova prima e nel signor Ernesto Ney di Milano poi il proprio rappresentante per l’Italia, dall’altro lato la filiale francese di Usm –cui competono anche le iniziative rivolte al mercato italia no– incentra il proprio messaggio sulle prestazioni delle singole macchine sot tolineando la produttività della “macchina per la prima montatura” che con sente di produrre “da 750 a 1.500 paia in una giornata di 9 ore di lavoro secondo i generi e le qualità del lavoro” 5 . Se si considera che in quegli anni il calzaturificio nazionale di maggiori dimensioni produce 1.000 paia di scarpe al giorno è immediato cogliere la portata di un tale messaggio. Anche se l’articolazione degli interventi tende ad arricchirsi, nel pri mo decennio del secolo XX l’offerta diretta di macchine per l’industria calzaturiera rimane comunque abbastanza circoscritta sia nel numero sia nel lo spazio. Nel primo “Annuario di indirizzi utili per l’industria del cuoio ed affini d’Italia” , edito nel 1909, compaiono complessivamente solo sette imprese atti ve nella commercializzazione di macchine per calzature, e tutte hanno sede a Milano. Oltre alla Compagnia Singer, alla Usm, alla Moenus ed alla Johnson et ses Fils di Parigi (rappresentata da Bianchi), compaiono alcuni agenti: Boc cali e Weimann, Gelmi Schuler (offre fustellatrici e macchine per calzature in generale) e Weinhagen Gustavo. I tempi per la nascita di un’offerta nazionale di macchine per calzature appaiono maturi. Fra le manifestazioni più esplici te dell’esigenza delle imprese calzaturiere meccanizzate di fruire di un’offerta locale di macchine –in grado cioè di garantire un livello di servizio degli im pianti la cui affidabilità sia pari o almeno prossima all’articolazione dell’offer ta del periodo– occorre rilevare il riscontro di crescenti rimostranze rivolte alle imprese americane e tedesche per le carenze del servizio “post vendita”.

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