Dal saper come fare al saper cosa fare
Capitolo secondo
pare con Garibaldi alla campagna del Tirolo e apprendere l’arte della realizza zione della tomaia ancora a Milano, insieme al fratello Pietro e al cognato Madonnini impianta a Vigevano la prima azienda per la produzione e lo smer cio all’ingrosso delle scarpe. Lo stabilimento ha sede in via Beccherie (che successivamente diverrà via Giorgio Silva) e si avvale di “una quarantina di esperti operai” che i due fratelli portano con loro a Vigevano. In una lettera indirizzata al direttore del Corriere di Vigevano, la vedova di Luigi Bocca ricor da come il contributo del marito alla nascita del comparto calzaturiero vigevanese avesse investito sia lo sviluppo del prodotto sia quello del proces so produttivo. In tal senso, Domenica Ferrari Bardile riporta che “nel 1880 i
fratelli Bocca andarono a Parigi ed al ritorno portarono con loro vari tipi di scarpe che il Luigi seppe copiare a per fezione [e che, con riferimento al processo] si propose di insegnare la lavorazione delle scarpe alle donne, lottò e vi riuscì mettendo il malumore alla maestranza maschile [..] Nel 1900 ingrandì lo stabilimento ed avuta la forza motrice dalla spettabile casa Fra telli Bonacossa andò a Francoforte sul Meno casa Moenus comperò le mac chine più moderne” 16 . Nel frattem po il Madonnini si distacca dalla Società e fonda nel 1877 una pro pria azienda in C.so Umberto I ° (allora Principe Umberto), emula to nel 1882 da Pietro Bocca, che ri mane nella vecchia sede, mentre Luigi Bocca si stabilisce nell’antica
La cucitura a punto scoperto della suola
via del Teatro (ora Giovanni Merula). Queste tre prime aziende, mentre si di sputavano il mercato e lemaestranze formatesi poco a poco integrando elementi cittadini e forestieri, furono in pari tempo scuola e tirocinio per quelli che diven teranno in seguito i principali esponenti dell’industria calzaturiera vigevanese. Primi fra questi sono Ferrari, Matteo Trecate, Pietro Giulini, Pietro Migliavacca
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