Dal saper come fare al saper cosa fare

INDUSTRIALIZZAZIONE E MECCANIZZAZIONE DELLAPRODUZIONE CALZATURIERA IN ITALIA

–Vigevano in primo luogo– si esauriscono comunque nell’organizzazione del processo distribuito sul territorio, differendo significativamente nei tempi di sviluppo dei singoli settori e nella natura del contribuito apportato. Parados salmente il distretto calzaturiero di Vigevano ha potuto trarre minor vantag gio dallo sviluppo del tessuto di imprese di macchine per calzature di quanto ne abbiano ricavato gli altri distretti calzaturieri italiani. La cronaca dell’industrializzazione della produzione calzaturiera na zionale lascia trasparire gli aspetti che maggiormente contribuiscono a rende re peculiare il percorso evolutivo del comparto meccano-calzaturiero italiano. In particolare, risalta il ruolo svolto dall’iniziale sviluppo del polo vigevanese che, dapprima, svolge la funzione di “incubatore” di nuovi imprenditori mec canici e, successivamente, quella di “laboratorio” per le innovazioni che con tribuiranno all’affermazione dei distretti calzaturieri italiani nel mondo. Lo sviluppo delle condizioni che accompagnano gli esordi del comparto nazionale delle macchine per calzature viene articolato nel seguito a partire dalle storie dei pionieri italiani dell’industria calzaturiera. Successi vamente vengono richiamati gli anni della rincorsa alla competitività e del primo consolidamento del tessuto calzaturiero nazionale. Il capitolo si con clude con l’illustrazione della specificità del distretto vigevanese. Secondo una leggenda fatta risalire al VII secolo, l’abate di Fleurj-sur-Loire lasciando in eredità due paia di sandali diede istruzioni affinché questi venis sero attribuiti periodicamente ai più meritevoli fra gli ospiti dell’Abbazia. In Italia all’inizio del XX secolo il sandalo ha certamente cessato d’essere un bene capitale, nondimeno la calzatura è ancora lungi dall’essere un bene di consu mo, e tanto meno dall’essere un prodotto standardizzato di massa. Esemplare di una concezione del prodotto e del corrispondente processo ancora in fase di trasformazione è il quadro dell’industria calzaturiera che emerge dalle pa gine della “Conceria Italiana” del 1900: “ Ecco una simpatica industria domestica, che va in parte diventando grande industria meccanica, tanto in Italia che altrove. [..] Il lavoro delle calzature si faceva a mano nelle case e nelle botteghe: la classe dei calzo lai (dei Crispini!) fu sempre numerosa e venne aumentando. Operai di allegra indole tradizionale, cui ha sempre piaciuto la così detta vacanza del lunedì, del martedì … e I “pionieri” dell’industrializzazione fra razionalizzazione e meccanizzazione

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