Dal saper come fare al saper cosa fare

Capitolo primo

riale di Charles Goodyear Jr. (1833-1896), che in quel periodo produce beni in gomma, sfruttando il brevetto paterno relativo alla vulcanizzazione della gom ma, ed è presidente di un calzaturificio, l’American Shoe Tip Company. Ottenuto il brevetto nel 1862, Destouy cede il brevetto ad un produt tore di calzature di New York, James Hanan, che a propria volta, incapace di risolvere i numerosi problemi tecnici posti dalla realizzazione della macchi na, trova un nuovo acquirente in Goodyear. Quest’ultimo, assume Destouy ed un meccanico inglese, Daniel Mills, che riescono a sviluppare la macchina sino alla costruzione di 6 prototipi nel 1870. Lo stesso anno, dopo 8 mesi di test, l’imprenditore newyorkese annuncia la creazione della Goodyear Boot and Shoe Sewing Machine Company, impresa pubblica con un capitale pari ad 1 milione di dollari. La cucitrice Goodyear, si propone come un’alternativa alla lavorazione manuale e non tanto alla Blake. Il segmento di mercato cui Goodyear mira è quello della calzatura di qualità, la cucitura a guardolo per mette la lavorazione di modelli altrimenti non consentita dal sistema McKay. Per sostenere lo sviluppo delle macchine le spese sostenute dall’imprenditore assommavano a 30mila dollari nel 1870 a cui si aggiunsero altri 250mila dolla ri prima del 1884. Per supportare lo sforzo, sia economico che tecnologico, nel 1875 Goodyear diede vita alla Goodyear e McKay Sewing Machine Company. Pur riproponendo un sistema di vendita del servizio analogo a quello di McKay il successo arrivò più lentamente ma comunque inarrestabile. Le macchine offerte in leasing dall’impresa passarono dalle 250 nel 1880 alle 800 nel 1888, alle 1.500 nel 1890 ed alle 3mila nel 1897. Nel 1909 le scarpe prodotte con il sistema Goodyear sorpassarono quelle prodotte con il sistema McKay 7 . La macchina per montare La macchina inventata da Jan Ernst Matzeliger assume un rilievo particolare nella storia della meccanizzazione della produzione calzaturiera per diverse ra gioni. Da un lato conferma la natura economica delle innovazioni tecnologiche del settore, nei termini in cui mostra come esse scaturiscano sovente dalla pres sione competitiva, dall’altro lato evidenzia l’importanza della conoscenza pro fonda delle operazioni che la macchina deve svolgere. Analogamente a quanto avvenuto per gran parte delle innovazioni precedenti, la possibilità di osservare il lavoro degli operai calzaturieri ha consentito la scomposizione razionale delle operazioni da loro svolte e la successiva ricomposizione in forma semplificata e

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