Dal saper come fare al saper cosa fare

Capitolo settimo

prese meccano-calzaturiere, di cui le vigevanesi rimaste sono la Falzone e la Ferrari (si veda Tabella 1 ). Nei quasi due decenni successivi alla fine della seconda guerramondia le, la dimensione distrettuale che caratterizza l’affermazione della produzione italiana di macchine per calzature paga i suoi debiti nei confronti di una tradizio ne industriale ancora nella sua fase di sviluppo. Paradossalmente la dimensione distrettuale sembra ostacolare lo sviluppo di uno spirito associativo a favore di soluzioni più pragmatiche, che teoricamente dovrebbero migliorare le perfor mance delle impresemeccano-calzaturiere nel breve periodo. In questa fase pren dono avvio alcune iniziative cooperative che possono essere collocate a metà strada fra l’associazione industriale e l’attività imprenditoriale del rivenditore. Esemplare di quest’ultimo aspetto è la nascita negli anni ‘50 della Orvi –Officine RiuniteVigevanesi– che, voluta da un gruppodi imprenditori guidati da Terenzio Bianchi, si propone di sostenere la commercializzazione e la distribuzione delle macchine da essi prodotte. Con finalità simili, anche se con una maggiore attenzione agli aspetti promozionali, si forma negli anni ’60 il nucleo originario dell’Unione Costruttori Italiani Macchine ed Accessori per Calzaturifici –Ucimac–, che ol tre ad alcune imprese storiche come la Fimac o la Biffignandi, raccoglie princi palmente imprese nate nel secondo dopoguerra, quali la Omav, la Molina e Bianchi o la Colli F.G.B. L’attenzione alla promozione si traduce di fatto nel riconoscimento del ruolo competitivo dell’informazione e quindi nell’esigen za di dotarsi di uno strumento capace di veicolare le informazioni sulle mac chine per calzature prodotte. In termini attivi tutto ciò si concretizza nel pub blicizzare e promuovere la produzione degli associati; esemplari di tale orien tamento sono le modalità di partecipazione della Fimac Export alla prima edizione della Fenac di Novo Amburgo. L’impresa partecipa a titolo indivi duale alla mostra brasiliana, ma espone all’interno del proprio stand anche l’insegna di Ucimac. Sul versante delle attività passive, Ucimac si dota di una sede ove un’impiegata, oltre alle normali incombenze amministrative, ha il compito primario di evadere le richieste di informazioni provenienti dai paesi esteri. L’obiettivo di perseguire vantaggi a breve, quali quelli derivanti dalla riduzione dei costi organizzativi di negoziazione e di accesso al mercato, tro va il plauso di un numero crescente di imprese meccano-calzaturiere. L’espe-

180

Made with FlippingBook - Online catalogs