Dal saper come fare al saper cosa fare

polo calzaturiero vigevanese che, dapprima, svolge la funzione di “incubatore” di nuovi imprenditori meccanici e, successivamente, quella di “laboratorio” per le innovazioni che contribuiranno all’affermazione dei distretti calzaturieri italiani nel mondo. Lo sviluppo del comparto meccano–calzaturiero costituisce l’oggetto dei tre capitoli successivi. La ragione è quella di porre in evidenza la diversa natura delle competenze sviluppate e sfruttate dalle imprese italiane. Il Capi tolo 3 affronta il periodo che va dalle origini all’inizio del secondo conflitto mondiale ed illustra i passi salienti e le peculiarità dell’”inseguimento tecno logico” operato dalle officine italiane, per le quali il “saper come fare”, appre so occupandosi della manutenzione delle macchine installate e riproducen done la componentistica, si dimostra un fattore competitivo decisivo. Dappri ma si evidenzia il carattere episodico dell’inseguimento durante gli anni che precedono il primo conflitto mondiale ed il connesso ruolo dei “pionieri” ita liani. Nel seguito si ripercorrono gli anni che intercorrono fra le due guerre cui corrisponde il primo consolidamento del nascente comparto meccano– calzaturiero. In particolare, viene dato rilievo all’azione svolta dai rivenditori quale necessaria premessa per comprendere la portata degli sforzi che ver ranno richiesti alle imprese italiane alla fine del secondo conflitto mondiale. Il Capitolo 4 approfondisce la ricostruzione dei passi che delineano l’evoluzione del comparto sino all’inizio degli anni ’70.Alla “quantificazione” dello sviluppo del comparto in questi anni vengono affiancati i cambiamenti che “qualificano” l’affermazione delle imprese italiane. Si pone in evidenza come le trasformazioni del comparto costituiscano il risultato del concorso di fattori esterni come di fattori interni alle imprese. Da un lato, lo sviluppo del l’industria calzaturiera italiana; dall’altro la trasformazione da artigiani a im prenditori con l’assunzione di nuove competenze influenzano significativa mente la competizione ed alterano profondamente il tessuto del comparto nazionale. La selezione non si limita a sancire i vincitori, ma giunge a definire le caratteristiche dell’organizzazione dell’industria che succederà a quella in centrata sulla grande impresa integrata che aveva dominato la prima metà del secolo. All’interno delle trasformazioni che caratterizzano l’affermazione del comparto meccano–calzaturiero italiano, tre aspetti appaiono cruciali: il passaggio dal “saper come fare” al “saper cosa fare”, con la connessa trasfor mazione da produzione artigianale a produzione industriale; la scelta della

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