Dal saper come fare al saper cosa fare

DALMARCHIO DI FABBRICAAL MADE IN ITALY

turale che ha teso a governare tali iniziative “istituzionali” e, analogamente a quanto avvenuto nella trasformazione dell’officina meccanica in impresa mec cano-calzaturiera, ha accompagnato le singole imprese italiane nella compren sione dei vantaggi dell’agire coordinato, oltre che condiviso. La strada percor sa dall’associazionismo nel settore è lunga, le sue prime manifestazioni pos sono essere fatte risalire alle origini stesse del comparto nazionale, nondime no per rilevare il riscontro di una scelta consapevole e motivata occorre atten dere gli anni ’60 quando ha inizio il confronto fra le diverse anime del tessuto industriale nazionale. L’eterogeneità dei soggetti coinvolti rende complessa la definizione di linee comuni. Solo nel 1982 il confronto fra le due organizzazioni che aggre gavano le imprese italiane trova una soluzione con la fusione di queste ultime e la nascita di Assomac. Ciò che alla fine prevale è la consapevolezza che la competitività internazionale della singola impresa molto può trarre dalla re putazione del comparto nazionale che, a propria volta, molto deve alla capa cità di coordinare l’azione di un numero sempre più grande di associati. Il dettaglio di tutto ciò costituisce il contenuto delle pagine che seguono. Nello specifico vengono inizialmente ricordati i primi passi dell’associazionismo fra le impresemeccano-calzaturiere negli anni che precedono la seconda guerra mondiale. Quindi, si percorrono i tre decenni che seguono il dopoguerra, quan do emerge in forma più evidente il passaggio da imprese a tessuto di imprese, nonché cresce la percezione che il successo del comparto nazionale risulti sem pre più interrelato con l’immagine di sé e quindi con l’esigenza di una rifles sione ampia sulle manifestazioni fieristiche quali momenti di interazione con il mercato. E’ questa la fase in cui inizia a maturare la consapevolezza che i vantaggi dell’impresa possano essere aumentati e che, comunque, dipendano dalla complementarità delle iniziative individuali; che, in altri termini, i limiti individuali possano essere tradotti in potenziali vantaggi attraverso lo svi luppo di una propria associazione. Il riferimento alle fiere rimanda al conte nuto della sezione successiva che ripercorre la storia del Simac, cioè del Salo ne Internazionale delle Macchine degli Accessori e della Conceria, e delle manifestazioni che l’hanno preceduto. Le vicende richamate mostrano come l’acquisizione e la gestione del Simac si svolga parallelamente ed accompagni la maturazione della cultura associativa delle imprese meccano-calzaturiere nazionali. Da ultimo, i fatti salienti della vita di Assomac conducono al quesi-

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