Dal saper come fare al saper cosa fare
Capitolo settimo
Il passaggio dal “saper come fare” al “saper cosa fare” mostra ancora una volta un effetto inatteso per lo sviluppo del tessuto delle imprese italiane di macchine per calzature. Il passaggio dalla riproduzione alla produzione porta l’impresa ad assumere un ruolo attivo ed a rendersi autonoma, e nel caso della specializzazione tali effetti appaiono ancor più accentuati. Il superamento della condizione di passività si traduce nell’emancipazione dal la mano visibile del rivenditore, di chi cioè operava da tramite con il calzaturificio. L’autonomia diviene a questo punto rapporto di mercato, rela zione diretta con il calzaturificio, e disvela le asimmetrie che maggiormente influenzano e condizionano la negoziazione con il cliente. Inseguire il cliente, per affermare l’autonomia, significa paradossalmente rendere manifesta la propria debolezza, oltre che comprenderla, e scoprire che la dispersione di energie e lo svantaggio del negoziare da tale posizione aumenta con la frammentazione in più mercati. Il bisogno di darsi regole e di definire norme all’interno delle quali confrontarsi con clienti, ma anche con fornitori, manodopera, istituzioni di vario ordine e livello, diviene vieppiù impellente con il crescere dell’autono mia della singola impresa e rende espliciti difficoltà e limiti del suo agire indi viduale. L’esigenza di un contenitore virtuale che armonizzi le iniziative delle imprese meccano-calzaturiere finisce per spingere verso soluzioni associati ve. L’associazione, nei termini in cui riesce a non essere espressione di singole imprese, ma tramite per conseguire vantaggi condivisi, viene assunta a sorta di “mano burocratica” che può prestarsi alla necessità di governare, od al ten tativo di disciplinare, le relazioni con le controparti economiche e sociali. Nel capitolo della storia dell’industria delle macchine per calzature scritto dalle imprese italiane, l’associazionismo riveste un ruolo di primo pia no non tanto per aver favorito l’affermazione di un nuovo modello industria le, quanto per averne supportato il consolidamento. L’aver costruito norme che potessero fungere da riferimento per l’attività individuale degli associati e al contempo limitassero l’autolesionismo della ricerca degli eccessi della competizione senza regole, è divenuto il veicolo per contenere dapprima le spinte ad inseguire una frammentazione insostenibile del mercato e, successi vamente, per ridefinire gli spazi ed i tempi dell’incontro con la domanda. Assomac, l’odierna associazione dei produttori italiani di macchine per calzature, conceria e pelletteria, rappresenta il risultato del processo cul-
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