Dal saper come fare al saper cosa fare
L’ALTERNATIVAALLACALZATURA IN CUOIO. MATERIALI NUOVI E NUOVE TECNOLOGIE
la possibilità di rendere l’innovazione “non riproducibile” o quella di operare in contesti in cui l’obsolescenza tecnologica sia rilevante, tale cioè da indurre le imprese che la adottano ad un continuo aggiornamento e, quindi, premiare chi è in grado di innovare costantemente. In secondo luogo, la tecnologia è un prodotto che, non diversamente dagli altri, richiede di essere proposto per poter essere venduto. Inoltre, l’importanza del mezzo impiegato per propor re/vendere la tecnologia risulta tanto maggiore quanto maggiore appaiono essere i margini di riproducibilità della tecnologia. Durante gli anni ’70, la disponibilità delle imprese calzaturiere ad ac cettare anche lunghi periodi di attesa per le consegne indusse nel manage ment della Ferrari la convinzione che la tecnologia sviluppata potesse ven dersi da sola. Ciò equivalse da un lato alla scelta di incrementare la capacità produttiva investendo in un nuovo e più grande stabilimento a Mortara e, dall’altro lato, a sottostimare le capacità dei concorrenti, in particolare di quel li italiani, ed a considerare la rete commerciale un inutile costo economico e, in quanto tale, da smantellare. Negli anni ‘80, quando maggiore è il peso delle scelte di espansione, terminano le code, ma cessano anche gli ordini. Gli anni ’80 sono anche testimoni di iniziative che contribuiscono allo sviluppo ed al consolidamento del comparto nazionale. AVigevano nascono nuove imprese, quale la Nuova Zarine che vede uno stampista estendere la propria attività alla produzione della macchina. Per quanto concerne Padova, diventata capitale internazionale delle macchine per il sintetico, la Lorenzin, la Ottogalli e la Union si fondono nel 1987 in un unico gruppo. L’obiettivo è duplice: da un lato creare un’organiz zazione capace di offrire l’intera gamma delle macchine per il sintetico, dal l’altro lato recuperare margini di profittabilità attraverso la razionalizzazione dell’attività produttiva. Quest’ultima scelta rappresenta il definitivo tramon to anche nel comparto del sintetico dell’impresa integrata e l’affermazione della specializzazione delle fasi all’interno del processo produttivo e della loro esternalizzazione. Lorenzo Lorenzin riconosce a tal proposito che “[ l ] a mecca nica non ha più valore strategico, occupa una parte tanto marginale da poter essere confinata all’esterno, affidata a terzisti. Il valore aggiunto è la tecnologia, è l’innova zione, è il processo. Il costruttore opera soprattutto nel campo dell’elettronica, del l’idraulica, della robotica. In particolare si studiano i materiali e non è raro trovare un laboratorio chimico nel reparto ricerca e sviluppo dell’officina.” 10 Il modello della
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