Dal saper come fare al saper cosa fare
Capitolo quinto
tedesche e di quelle internazionali “più importanti” che le producono. La rappresentazione dell’industria meccano-calzaturiera offerta da Weigl è ovviamente influenzata dal fatto che il comparto tedesco compare in tutte le sue componenti mentre per i restanti comparti nazionali vengono cita te solo le imprese più conosciute a livello internazionale. Ciononostante, la lista proposta, pur nei limiti associati ai criteri scelti dall’Autore, si presta a due considerazioni. La prima e forse più rilevante è quella che consegue al semplice conteggio delle imprese elencate e che conferma la reputazione ac quisita dalle imprese italiane a livello internazionale. Se si escludono dal con teggio le imprese tedesche, la compagine italiana è la più numerosa potendo annoverare ben 22 società su 57 (Tabella 1) .
Tabella 1 - Le principali imprese meccano-calzaturiere internazionali per paese di pro venienza nel 1958
Paese
n. imprese
Germania
91
Italia (a)
22
Stati Uniti
16
Francia
7
Gran Bretagna
4
Resto del mondo
8
Totale
148
(a) le imprese italiane citate da Weigl sono: Atom, Bertolaja, Coldesina e Valsecchi, Colli, Co-Me-Da di Dalghi, Comelz, Falzone, Ferrari, Garbarini, Ghini, Incoma, Minola, Necchi, Neve, Ornati, Pinto, Rolando, Silva, Torielli, Tuttoscarpa, Vulcanea. Fonte: Rudolf Weigl, cit. La seconda è anch’essa una conferma e riguarda la rilevanza del comparto tedesco che con la sua articolazione sostanzia il conseguimento del la leadership mondiale in quegli anni da parte delle sue imprese. Risale infatti all’inizio del decennio il sorpasso degli Stati Uniti ad opera della Germania nell’export mondiale di macchine per calzature. Nel 1951 l’export tedesco è pari al 30% del dato complessivo mondiale mentre quello statunitense risulta pari a circa il 20%; nel 1952 il volume degli scambi internazionali di macchine
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