Dal saper come fare al saper cosa fare

Capitolo quarto

La specializzazione delle imprese del comparto per prodotti non li mita i propri effetti al ridisegno della dimensione “orizzontale” dell’organiz zazione della produzione, ma investe anche quella “verticale” con la ridefinizione del ruolo svolto dai rivenditori e una loro specializzazione per aree geografiche e nicchie di mercato. Si è sopra rilevata la progressiva specializzazione orizzontale favorita dai rivenditori. E’ quindi utile porre in evidenza anche la dimensione vertica le della specializzazione sia perché connota i due decenni, sia per le implica zioni che comporta per i successivi assetti del comparto nazionale delle mac chine per calzature. Nel dopoguerra prende consistenza anche il processo di selezione dei rivenditori o, meglio, la concezione del business e quindi l’ottica con cui si osserva l’evolvere del comparto e la valutazione delle prospettive porta questi ultimi ad una biforcazione nei comportamenti. Ad un estremo si ritrovano i rivenditori che operano su base distrettuale, locale . All’altro estre mo si raccolgono i rivenditori che, avendo già superato la dimensione del distretto quale mercato di riferimento, dapprima si propongono sul mercato nazionale e, successivamente, si proiettano in modo consistente sui mercati internazionali. I rivenditori che operano su scala nazionale si contano sulle dita di una sola mano. A quelli storici, quali Agostino Grassi e Pietro Torielli di Vigevano e Giuseppe Barenghi di Milano si aggiungono nel dopoguerra il vigevanese Tuttoscarpa e Bombelli di Parabiago. Gli altri rivenditori vigevanesi, che pure avevano avuto un ruolo rilevante nello sviluppo del comparto mec cano-calzaturiero, finiscono per circoscrivere le proprie attività al distretto e, col progressivo ridursi della produzione calzaturiera locale, subiscono forti ridimensionamenti ed in più casi cessano le attività. La distinzione fra i rivenditori che operano su base locale e quelli pro iettati sui mercati nazionali ed internazionali richiede comunque un’ulteriore articolazione per render conto delle dinamiche che stimolano il comparto na zionale verso ulteriori sviluppi. Negli anni '50, con lo sviluppo degli altri di stretti calzaturieri italiani, i rivenditori “nazionali” organizzano la propria atti vità utilizzando dapprima agenti presenti nelle diverse regioni e, successiva mente, allestendo depositi locali. Sebbene la successione delle iniziative sem bra riproporre il processo inizialmente seguito dalle imprese americane e te desche per penetrare il mercato italiano, il quadro di riferimento e, soprattut-

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