Dal saper come fare al saper cosa fare
L’INDUSTRIA ITALIANA DELLE MACCHINE PER CALZATURE NEL DOPOGUERRA
secolo che succede al secondo conflitto mondiale, quindi vengono posti in evidenza i cambiamenti più rilevanti nella condotta delle imprese e, infine, ci si dilunga sull’affermazione dei nuovi modelli competitivi, mostrando come essi discendano dall’affermazione della specializzazione degli attori del comparto sia a livello della produzione sia a livello della distribuzione.
Lo sviluppo dell’industria meccano-calzaturiera dopo il secondo conflit to mondiale
Negli oltre 30 anni che intercorrono fra l’insorgere delle prime iniziative im prenditoriali collegate alla produzione di macchine per calzature e l’inizio della seconda guerra mondiale l’Italia può annoverare la nascita di circa 70 imprese che, offrendo macchine e loro componenti, manutenzione e quant’altro assimilabile, si propongono all’industria calzaturiera nazionale quali fornitori di tecnologia. Nei 25 anni successivi alla fine del secondo conflitto mondiale, le imprese che sorgono per fornire macchine ed apparecchiature ai calzaturifici sfiorano le 200 unità (Tabella 1).
Tabella 1 - Imprese produttrici e distributrici di macchine per calzature fondate in Italia sino al 1980.
Sino al 1940 1940 - 1950 1951 - 1960 1961 - 1970 1971 - 1980 Totale Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % 62 86,1 27 93,1 77 81,9 57 76,0 10 62,5 233 81,5 30 41,7 22 75,9 49 52,1 43 57,3 10 62,5 154 53,8
Lombardia Vigevano
Milano
24 33,3 3 10,3 20 21,3 7 9,3
54 18,9
Veneto
2 2,8 1 3,4 8 8,5 7 9,3 2 12,5 20 7,0
Piemonte
5 6,9 1 3,4 2 2,1 2 2,7
10 3,5
Toscana
1 1,4
2 2,1 4 5,3 1 6,3
8 2,8
Marche
1 1,4
1 1,1 2 2,7 3 18,8
7 2,4
Emilia Romagna
3 3,2 3 4,0
6 2,1
Campania
1 1,4
1 0,3 1 0,3
Puglia
1 1,1
Totale Italia
72 100
29 100 94 100
75 100
16 100
286 100
Analogamente a quanto rilevato per gli anni precedenti il secondo conflittomondiale, anche il dopoguerramostra come l’evoluzione del comparto
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