ATOM _- Autobiografia di un'impresa metanazionale
merito di aver guidato la loro integrazione in una nuova associazione, non ché di avere delineato i passi che avrebbero consentito di rafforzarne sia l’autonomia sia, conseguentemente, il ruolo politico-industriale. Proprio perseguendo tale obbiettivo, dapprima assomac si emancipò da anima e, successivamente, divenne socio di diritto di Confindustria (1986), ac quisendo, nel frattempo, il controllo del Simac (1984), la più prestigiosa manifestazione italiana di settore, ed entrando altresì a far parte del Co mitato Fiere e Industria. Al 1983, anno in cui mi venne affidata la direzione della nuova Associazio ne, rimonta la mia conoscenza di Atom e, in particolare, di Lorenzo Gaia. Pur in forma defilata Atom diede seguito all’impegno rivolto a favore della nascita di Assomac e con l’entrata di Lorenzo Gaia nel Consiglio direttivo sostenne pienamente l’attività del primo presidente, Mario Bruggi. È con il secondo mandato di Mario Bruggi che Atom sembra avviare una nuova fase nel suo rapporto con l’associazionismo; in realtà la discontinuità è più apparente che reale, Renzo Gaia lascia i suoi incarichi e crea lo spazio per Antonio Di Battista, che entra nella Giunta Esecutiva in rappresentanza di Secom, società controllata da Atom, e per Luigi Legnazzi di Ellegi, anch’essa controllata da Atom, che entra insieme a Giovanni Gaia nel Direttivo dell’As sociazione. Per il giovane Gaia, fresco di laurea, tale cooptazione segnò l’inizio di un nuovo corso di “studi”, quello della vita associativa. L’apprendistato fu rapido: già con la presidenza di Lorenzo Lorenzin (1987-1989) entrò a far parte della Giunta Esecutiva; successivamente, nel 1999, ricoprì il ruolo di vicepresidente affiancando Giuseppe Barrera e, infine, nel periodo 2003-2007 assunse la pre sidenza di assomac. Non resta inutile sottolineare come la sua nomina abbia rappresentato un punto di svolta anche per la storia stessa dell’associazione: Giovanni Gaia, infatti, fu il primo presidente della seconda generazione di im prenditori meccano-calzaturieri. Prima di soffermarmi sul contributo da lui fornito alla vita dell’associazione, mi pare doveroso sottolineare come l’apporto di Atom non si sia mai esaurito nella dimensione “politica” ma abbia investito anche gli aspetti tecnologici e il grande tema dell’innovazione. Già durante il mandato di Lorenzin due pro blematiche furono oggetto di particolare attenzione: la cosiddetta “fabbrica del futuro” e la certificazione tecnica; mentre sulla prima un ruolo significativo venne assunto da Sergio Dulio, collaboratore di Atom, sulla seconda non si può non ricordare la competenza e la passione con cui il giovane Stefano Cantella contribuì a porre le premesse per quello che sarà un nuovo successo di assomac: la Segreteria del Comitato Tecnico Europeo 201, costituito per formulare le nor me europee di sicurezza per le macchine del comparto meccano-calzaturiero, la cui presidenza verrà affidata a Pietro Torielli.
atom e l’associazionismo
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