ATOM _- Autobiografia di un'impresa metanazionale

consolidando e completando quell’offerta di prodotti “fuori settore” che erano stati sviluppati negli anni precedenti. Con queste premesse arriviamo ai primi anni Duemila, quando l’orgogliosa “religione dell’officina” – che aveva guidato l’azione dei tre fondatori, convinti che si dovesse produrre tutto quanto si potesse produrre all’interno delle sedi di Vigevano e Gambolò – dovette in parte lasciare spazio a delle scelte più “lai che”, derogando da un modello di sviluppo fino a quel momento improntato a una logica di forte integrazione, per intraprenderne un altro, più consono alle mutata congiuntura economica e alla natura dei nuovi prodotti, che faceva della flessibilità la direttrice fondamentale. Così, agli inizi degli anni Duemila ecco sopraggiungere la storica decisione: “correre da soli” in Cina, ormai avviata a diventare il centro mondiale di produ zione calzaturiero anche per il mondo occidentale. La sfida, non solo per Atom ma per tutto il mondo meccano-calzaturiero italiano, era lanciata e consisteva nel riuscire a offrire un prodotto di qualità, innovativo e al giusto prezzo... cinese! Atom, pur con grande sofferenza, raccolse questa sfida, senza tuttavia di menticare la propria origine e imponendo comunque il proprio dna anche alla nuova avventura: non importava in sostanza dove fosse “confezionato” il prodotto, importante era che rimanesse a tutti gli effetti “Made by Atom”, con quelle specifiche tecniche in sostanza mai scritte ma che erano riconosciute e sentite come ineludibili. Ma contemporaneamente in Italia fu intrapresa l’altra storica mossa, con il lancio di un progetto che si sarebbe rivelato fondamentale negli anni a seguire: lo sviluppo dei nuovi flashcut, i tavoli di taglio a lama. Le conoscenze di tutto lo staff tecnico vennero messe in discussione ma la determinazione interna fu tale per cui lo studio ebbe un decorso rapido e vincente; il primo prototipo fu preparato in tempi record e venduto già nel 2000, e nel 2001 furono 24 gli esemplari piazzati sul mercato. Il primo decennio degli anni Duemila fu pertanto segnato da profondi cambiamenti culturali e lo staff tecnico-produttivo Atom fu messo a du ra prova. Il concetto di “sistema”, riferito al prodotto, seppur introdotto in azienda da oltre un decennio, con i tavoli di taglio stentò a decollare, crean do all’interno una sorta di competizione tra le varie competenze tecniche, che alla lunga finì per rallentare ulteriori sviluppi. Ma proprio il concetto espresso nel titolo di questo capitolo, il prodotto prima di tutto, convinse ciascuno a effettuare un piccolo ma fondamentale passo indietro, rafforzando così ulteriormente quel dialogo alla base di qualunque attività aziendale e creando le condizioni affichè l’azienda mantenesse la leadership nel mondo delle macchine per il taglio. Per i soli tavoli di taglio flashcut già nel 2005 furono superate le 100 unità prodotte in un anno e da lì in poi fu una vera e propria escalation di numeri!

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