ATOM _- Autobiografia di un'impresa metanazionale

e la rivoluzionaria g999, protetta da tre brevetti internazionali. Macchina a doppio effetto 1 , ben più compatta della precedente, era dotata di un fine cor sa regolabile molto preciso per l’epoca e da un corpo valvola di concezione assolutamente innovativa; fu universalmente conosciuta come “macchina dei tre pulsanti” 2 . Anche in questo caso fu un successo di vendite, grazie al perfetto mix ge nerato dalla capacità inventiva, dall’abilità costruttiva e dalla ferrea organiz zazione commerciale: in dieci anni di permanenza sul mercato, l’intera serie venne prodotta in oltre 8.000 esemplari, rimanendo a listino sino al 1981. E nel 1974 fu sviluppata una macchina per l’epoca rivoluzionaria e dotata di un sistema automatico di movimentazione del braccio, la g999 sab (Spostamento Automatico della Bandiera). L’inizio degli anni ’80 fu di estrema importanza per il futuro del Gruppo. Senza dimenticare la tecnologia, (nel 1979 fu introdotta un’altra macchina asso lutamente innovativa dotata di un sistema di Ricerca Automatico della Fustella, la g999 raf), in quegli anni fu sviluppata la nuova “serie s” a bandiera, con le sue evoluzioni ancora oggi in produzione, e la nuova s325, prima macchina a ponte mobile e pensata non solo per il mondo calzaturiero ma anche per il mondo “industriale”, quel “mondo” conosciuto all’interno di Atom ancora oggi come “fuori settore”. Dalla prima s325 nacquero poi altri modelli, ben più strutturati e complessi, a formare nel tempo una gamma molto articolata e dedicata ad applicazioni al di fuori del tradizionale settore calzaturiero. Ancora una volta il successo arrise al Gruppo se si considera che le g999 nelle loro versioni automatizzate (sab e raf) furono vendute sino alla metà degli anni ’90 in oltre 4.000 esemplari e che l’intera “serie s” a bandiera nel primo decennio di vita (1980/1990) fu prodotta in ben 20.468 esemplari, senza contare l’evoluzione delle g999 trasformatesi alla fine del decennio in sl999. La selezione per la messa in produzione è sempre stata severa e a quei tempi non mancarono certo bocciature clamorose come, ad esempio, la “serie xl”: nata con lo scopo di offrire una macchina d’elite, si scopri sin dalla loro prima fase di sviluppo che il prezzo sarebbe stato tuttavia troppo alto per gli standard di mercato. Non tutto però andò perso, anzi la xl può essere considerata la capostipite della “serie Multiforce”, prime macchine al mondo capaci di autoadattarsi alle dimensioni della fustella, “decidendo” autonomamente la forza di taglio necessaria. In quegli anni, siamo agli inizi degli anni ’80, fu avviata una collaborazione di ricerca con il cise (Centro Informazione Studi Esperienze, un laboratorio di ricerca legato al Politecnico di Milano) per lo studio di fattibilità di un sistema di taglio senza fustella, a raggio laser. Forse troppo in anticipo sui tempi, e co munque con un costo troppo elevato per il mercato di destinazione, lo studio fu abbandonato; ciò ci permette tuttavia di comprendere con quale spirito e “curiosità” Atom si sia sempre mossa.

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