ATOM _- Autobiografia di un'impresa metanazionale

Il prodotto, prima di tutto: l’evoluzione tecnologica riCCardo deambrosis

Il prodotto, come mix di ingegno, qualità e prezzo, per Atom è sempre stato al centro dell’attenzione. Ed è proprio partendo da questo semplice concetto che sin dall’inizio della propria storia l’azienda ha saputo mantenersi sempre ai vertici, sia agli albori, con la produzione delle vulcanizzatrici nei primi anni Cinquanta (i modelli f6, f8 e f12 e i più potenti modelli oleodinamici g444 e g666), sia in seguito, soprattutto con le fustellatrici, a partire dalla storica g222. L’intuito dei tre soci fondatori emerse con evidenza proprio in occasione del la fondamentale decisione di cambiare la tipologia di prodotto, abbandonando le vulcanizzatrici, macchine dal futuro segnato, a favore delle più “semplici” e “trasversali” fustellatrici. Fu la scelta vincente, e dopo i primi quattro esemplari del 1958, la g222 divenne nel suo campo un vero bestseller . Rimasta in produzione sino al 1984, ne furono venduti 15.000 esemplari; la prima “serie G” fu completata nel corso degli anni con le g111, g333 e g777. E nel 1964 fu prodotta la prima fustellatrice a carrello, la g888, altra macchina di successo e venduta sino al 1986 in oltre 8.000 esemplari. Il successo delle fustellatrici, come si diceva, fu clamoroso e si resero ne cessarie due altre importanti decisioni: la costruzione di una nuova sede, con caratteristiche innovative e pensata anche per il futuro, e l’introduzione della strategia di gruppo. Nacquero così la sede di via Morosini, dedicata all’ammini strazione, alla parte commerciale, all’assemblaggio delle macchine e ovviamente al loro sviluppo, e la sede di Gambolò, interamente rivolta alla produzione. Solo in questo modo fu possibile concentrare la massima attenzione al “sistema azienda”, assicurandone lo sviluppo futuro. Come si può intuire, la cura e l’attenzione verso il prodotto hanno sempre contraddistinto la filosofia che Atomha perseguito; le innovazioni non sonomai state fini a se stesse, ma sempre accompagnate da grandi e piccoli cambiamenti richiesti dalle dinamiche di sviluppo della tecnologia. E così all’inizio degli anni ’70, in coincidenza con il cambio di sede, ecco la nuova immagine di Atom, con i nuovi colori, un vero shock per quei tempi,

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