ATOM _- Autobiografia di un'impresa metanazionale
Dai primi anni Ottanta il “circolo virtuoso” (ovvero: macchine tecnologi camente non sofisticate ma valide e affidabili, a prezzi competitivi) che aveva caratterizzato fino ad allora l’espansione del settore meccano-calzaturiero ita liano, e vigevanese in particolare, venne a incrinarsi a causa della crescita di altri produttori – in particolare taiwanesi – e a motivo dell’allontanamento di alcuni tradizionali mercati di sbocco, quali Messico e Venezuela. Come rico nosceva il presidente di assomac, Mario Bruggi, nella relazione presentata alla seconda assemblea annuale della associazione, svoltasi nel 1984, “il 1983 assieme al 1982, almeno per quanto ci riguarda, è stato l’anno più negativo a partire dagli anni Settanta” 36 . Già l’anno precedente Bruggi non aveva mancato di avvisare che è continuata la crisi dell’esportazione, mentre il mercato interno è stato praticamente stazionario. Per la prima volta si è avuta una riduzione delle esportazioni anche a prezzi correnti (4,3% nei primi sette mesi del 1983 rispetto al corrispondente periodo del 1982). Per quanto possa suonare consolatoria, la sua successiva affermazione era segnata da una percezione fin troppo ottimistica della situazione: Il periodo di crisi attraversato dal settore non è da addebitare a motivi strutturali dell’in dustria italiana di macchine per calzature, che infatti non ha minimamente perso di competitività sui mercati, come tra l’altro viene documentato dal consistente incremen to delle esportazioni versi i mercati dei Paesi più sviluppati [ usa e Francia, soprattutto ]. Resta il fatto che Bruggi era pronto a sottolineare come gli imprenditori del settore si fossero mossi alla ricerca di nuove aree di mercato, alcune delle quali si stanno mostrando partico larmente interessanti basti pensare al grosso sviluppo delle esportazioni in urss, in India, in Cina, in Egitto, in Iran e in Pakistan 37 . Sempre durante gli anni Ottanta, negli imprenditori del settore meccano calzaturiero, con la ricerca di nuovi mercati di sbocco, emerse la consapevolezza della necessità di sviluppare innovazione tecnologica sia di processo che di prodotto, necessità ben rimarcata dal presidente Bruggi quando osservò che In questa importante materia [ ovvero lo sviluppo tecnologico ], che ci vede assenti da sempre, siamo oggi inderogabilmente obbligati a prendere l’iniziativa. In quanto mag giori produttori mondiali di macchine per calzature dobbiamo cancellare l’immagine di Paese tecnologicamente trainato puntando a creare degli standards tecnologici na-
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