ATOM _- Autobiografia di un'impresa metanazionale

la “filosofia” che vi imperava era diversa, e molto, da quella che caratterizzava il tessuto produttivo del comparto calzaturiero italiano, scandita da flessibilità, di namismo legato soprattutto a piccole dimensioni aziendali, varietà di prodotto: con meno parole, negli usa imperava un’organizzazione produttiva strutturata su processi fortemente integrati e improntati al dichiarato sfruttamento delle economie di scala 30 . Per la verità, la penetrazione di Atom negli Stati Uniti venne segnata in un primo momento da una difficoltà non lieve, determinata da una canalizzazione delle vendite che poteva avvalersi solo di un modesto distributore, Plymouth. Benché fosse stato l’unico a dichiararsi disponibile a commercializzare le fu stellatrici prodotte da Atom, pressoché da subito mostrò di non essere in grado di corrispondere alle attese che le potenzialità di quel mercato suscitavano. Per contro, il decollo della presenza Atom in usa avvenne quando Bata, uno dei maggiori gruppi calzaturieri a livello mondiale con numerose fabbriche diffuse sul territorio americano, commissionò all’azienda vigevanese una forni tura di fustellatrici da inserire nel proprio processo produttivo, segno evidente quant’altri mai che le macchine italiane erano ormai reputate altamente compe titive – per tecnologia e affidabilità – rispetto alla stessa produzione americana. Data l’importanza di questo gruppo, Atom accettò di fornirgli le sue macchine in maniera esclusiva. Sulla base degli ordinativi provenienti da Bata, Atom conseguì un duplice obbiettivo: non solo riuscì nell’intento di affermare il proprio marchio all’in terno del mercato usa ma, grazie a tale risultato, poté ampliare notevolmente la propria capacità produttiva 31 . Esito ottimale, questo, che però incontrò una situazione di criticità quando il piccolo rivenditore, che era servito ad Atom per “sbarcare” in America, venne acquisito dalla Hudson, il più importante player della distribuzione di macchine per calzature negli Stati Uniti. Atom venne quindi a trovarsi in una situazione complessa, impegnata com’era contemporaneamente con due giganti del settore allora presenti negli usa. Impossibile che fosse mantenere entrambi i rapporti utilizzando lo stesso identico marchio, il vertice aziendale decise di dar vita addirittura a una nuova impresa con un proprio marchio e una propria linea di produzione – la Fipi spa, con sede a Gorla Minore, in provincia di Varese – con lo scopo di rifornire la Hudson. Nel contempo Atom, per propria parte, avrebbe continuato a svolgere il ruolo di fornitore esclusivo di Bata. Tale scelta, pur nell’apparente semplicità che pare ispirarla, in realtà fu frutto di un ampio dibattitto all’interno della dirigenza di Atom, soprattutto a motivo dei grandi investimenti di risorse che l’operazione Fipi avrebbe comportato 32 , e testimoniò la capacità di perseguire una strategia davvero innovativa, con cui l’impresa di Vigevano seppe trasformare in opportunità le difficoltà sopravve nute. Resilienza che, per il vero, è sempre stata sua caratteristica.

atom: da vigevano al mondo

67

Made with FlippingBook Digital Publishing Software