ATOM _- Autobiografia di un'impresa metanazionale
per nulla paradossalmente – di grande lungimiranza rispetto alle evoluzioni strutturali del settore. L’abitudine analitica alla creazione del consenso, se pure rallenta il processo decisionale tattico, alla lunga produce una disciplina gestio nale che consente di leggere meglio i grandi trend strategici. Sicché, il Consiglio di Amministrazione è soggetto vero della sovranità imprenditoriale, non mero luogo di sbrigativi adempimenti legali e burocratici. “Riferire al Consiglio di Amministrazione”, organo nel quale per lunghi anni sono stati cooptati i mana ger di riferimento del gruppo, non è mai stato un atto formale, ma un processo sostanziale, fatto di obblighi alla trasparenza e assunzioni di responsabilità. Quindi, quasi come una piccola public company , per così dire, ante litteram , Atom ha il Consiglio di Amministrazione impersonalmente definito come sede della sovranità aziendale. Diversamente dai modelli d’impresa padronali – spe cie quelli con il cognome associato – “la Atom” è soggetto economico autonomo e individualizzato, non solo marchio industriale di un prodotto dietro il quale c’è sempre “l’imprenditore che decide”. Essere impresa con tre fondatori ha spersonalizzato e oggettivato l’azienda, certamente più delle imprese con un solo fondatore, deus ex machina di ogni decisione 7 , ma anche più delle imprese con due o più fondatori, ma senza un processo di delega manageriale precoce e coerentemente applicato. Molte aziende del settore sono state fondate da una coppia di imprenditori assai capaci e quasi sempre specializzati in aree funzio nali ben distinte (per esempio, tecnologia e mercato, o produzione e ammini strazione). In esse, usualmente, le regole di ingaggio decisionale erano basate su un principio: intuitu personae , e non, come avveniva in Atom, su processi di responsabilità sostanziali, per quanto non formalizzati in regole scritte. A riprova di tale comportamento in Atom la direzione commerciale firmava i fax ai clienti con la sigla “Atomspa”, contratto in una sola parola, derivata dalla tradizione del telex. Atom era orgogliosamente una “spa”, tanto da incorporarne il termine, con una crasi impropria, come sigla nella propria corrispondenza commerciale. La forma giuridica di società per azioni era certamente stata una conquista, uno status amministrativo che distingueva l’azienda dalle tante che pullulavano nel settore con l’opportunismo imprenditoriale degli anni d’oro. Rebus sic stantibus , non sorprende che Atom sia, a suo modo, un’azienda per così dire essenziale. Niente uffici presidenziali con segreterie ovattate. Nessuna segreteria, in realtà, perché chi svolge funzioni imprenditoriali ha da essere autonomo e responsabile. Le famiglie ci sono e contano, ma senza mai arrivare a forzare il perimetro organizzativo dell’impresa che è rimasta sempre estranea a ogni possibile contaminazione tra questioni aziendali e questioni famigliari e/o personali dei singoli. Eccezione statistica significativa rispetto alla media contemporanea, la comunità Atom registra un tasso di conflittualità famigliare da cenobio cistercense, testimonianza, anche questa, quantomai evidente di quel principio di responsabilità verso sé e verso gli altri che ha sempre caratterizzato
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