ATOM _- Autobiografia di un'impresa metanazionale

profitto sul costo del lavoro, bensì “on fast technological adaptation, innovative design, quality control, costumer-oriented flexible supply” 23 . Così, l’avventura di Atom si presenta, per il vero, significativa perché, a proprio modo, riproduce e adatta su nuove misure quel processo che, a partire dagli anni Cinquanta, ha segnato “the emergence of a domestic machinery in dustry, tailored on the needs of the users” quale “crucial competitive factor for Italian industry” 24 , avventura sempre scandita da strategie industriali suggerite da precise dinamiche di mercato, incarnando, però, valori e comportamenti che hanno fatto la storia dell’azienda 25 . 1. Per il vero, della distinta posizione assunta da Atom nel campo delle macchine per il taglio in dustriale e soprattutto nel settore meccano-calzaturiero si trova notizia anche in una pubblicazione curata pochi anni or sono dalla sede ice di Chicago: “The district around Vigevano (province of Pa via), for exemple, specializes in the production of machinery for shoemaking, giving rise to a pool of companies that specialize in computer-assisted design and manufacturing systems (cad/cam). This provides footwear makers with the experience and capabilities of design software that was first created for the manifacturing environment. Companies such as Atom [...] have perfected original, cutting-edge systems that are currently being used by most of the biggest names in Italian shoemaking”, cfr. The Italian edge. Technology for excellence , Italian Trade Commission Chicago Office, Chicago 2009, p. 78. 2. R. Weigl, Technik und Maschinen in der Schuhindustrie. Eine grundlegende Darstellung der Be treibsorganisation und -einrichtung , Alfred Hüthing Verlag, Heidelberg und Frankfurt 1958. 3. Nel 1992, ad esempio, Atom deteneva circa 85% del mercato italiano delle macchine per taglio, e circa 65% del mercato mondiale, dati che non si modificano di molto tre anni più tardi quando la quota produttiva del settore meccano-calzaturiero italiano dedicata alle esportazioni raggiungerà il 70% della produzione totale (Fonte: dati assomac). 4. M. Bellandi, “Terza Italia” e “distretti industriali” , in Storia d’ Italia. Annali 15. L’industria , a cura di F. Amatori, D. Bigazzi, R. Giannetti e L. Segreto, Einaudi, Torino 1999, p. 845. In effetti, il caso Atom, almeno per il settore meccano-calzaturiero, sembra altresì contraddire l’affermazione generale di Mi chael Porter che in un settore produttivo frazionato – in cui, come osserva, “sono presenti molte imprese di piccole e medie dimensioni, a base famigliare, e non quotate in borsa” – “il carattere differenziale della concorrrenza è dato dall’assenza di un leader di mercato”, cfr. M. Porter, Strategia competitiva. Analisi per le decisioni , Edizioni della Editrice Compositori, Bologna 1980, p. 177. Tale affermazione, in verità, è stata fatta propria da Riccardo Lanzara nella descrizione da lui approntata della filiera pelle-cuoio-calzature come “caratterizzata da imprenditorialità diffusa a causa della presenza di un elevato numero di soggetti economici con proprie caratteristiche strutturali e specificità funzionali”, e il processo di trasformazione delle pelli articolato in “piccole unità produttive specializzate in una o poche fasi di lavorazione”, cfr. R. Lanzara, I rapporti strategici con le imprese conciarie , in Il sistema delle imprese calzaturiere. Struttura e strategie competitive , a cura di R. Varaldo. Prefazione di R.D. Buzzel, Giappichelli, Torino 1988, pp. 242 e 245. Altra valenza ha invece l’osservazione avanzata da Roberta Virtuani, Il settore macchine per calzature , saggio pubblicato in Il sistema economico della Lomellina. Una ricerca e un convegno , a cura di D. Velo, Fondazione per gli interventi sociali della Cassa di Risparmio di Piacenza, Vigevano 1989, p. 16, che, di fronte alla “polverizzazione” del settore, nella tavola 5, Indici di concentrazione nel settore macchine per calzature in pelle e cuoio negli anni 1981 e 1987, per il 1981 riconosce all’azienda leader una quota pari al 45,6% del totale. Per una precisa ricostruzione della storia Note

un’autobiografia

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