ATOM _- Autobiografia di un'impresa metanazionale
fisionomia di una città di provincia laboriosa ma per nulla dedita alla cultura 16 , vale ricordare che molta parte degli imprenditori meccano-calzaturieri vige vanesi a partire dal secondo dopoguerra erano dotati di buone conoscenze tecnico-meccaniche, apprese presso il locale Istituto Roncalli d’Arti e Mestieri e l’ Istituto Negrone, istituzioni educative che costituirono davvero la ragione prima di quella marshalliana “abilità nell’aria” 17 che contraddistinse il distretto soprattutto negli anni Sessanta 18 . Di più, tali conoscenze costituirono la condizione perché non pochi, da semplici artigiani meccanici, si trasformassero in imprenditori. Infatti, permi sero loro non solo di riparare ma anche di “riprodurre” i macchinari tedeschi e poi americani presenti nelle fabbriche della città, così da diventare personifi cazione dell’idea schumpeteriana 19 dell’imprenditore-innovatore, capace sia di introdurre continue migliorie tecniche nei propri prodotti 20 sia di individuare nuovi mercati di sbocco. Si compiva in questo modo il passaggio dal “saper come fare” al “saper cosa fare”, formulazioni felici con cui Gian Carlo Cainarca ha saputo delineare lo sviluppo dell’industria meccano-calzaturiera italiana, insieme all’emergenza di precise competenze imprenditoriali. Su questa pluralità di voci e percorsi d’analisi, l’autobiografia d’impresa costituisce certo uno scarto sia rispetto al determinismo implicito in quelle indagini che ruotano attorno al paradigma struttura – condotta – performance 21 , sia rispetto a un algido confronto dei risultati raggiunti da Atom con le analisi statistiche dell’andamento subìto dal comparto meccano-calzaturiero nel corso dei decenni. Progetti, speranze, anche delusioni, nutriti in quasi settant’anni, hanno da to vita per Atom a quella celliniana “virtù” che bene può essere illustrata da un autoritratto che, proprio del presente, costituisce la ragione e la necessità di un’indagine retrospettiva, con quelle costruzioni temporali complesse che l’autobiografia sa ben usare 22 , e che, comunque, nel caso di un’azienda, devono avvalersi di una trascrizione neutra, se non notarile, che lascia campo all’epica d’impresa solo nel ritratto dovuto ai tre fondatori. Ritratto che non resta soltanto tappa iniziale di una traiettoria di ricostruzione della storia del brand , ma che permette anche di evidenziare i contesti valoriali che ne hanno accompagnato l’affermazione. Sicché, la “lunga marcia” in Europa, Brasile, Stati Uniti, India e Cina, con la sua complessità e la sua evoluzione, resta occasione per riflettere su come Atom, come altre centinaia di imprese, abbia decisamente trasformato il pro prio mercato di nicchia, espandendolo oltre i confini consueti. Anche in questa prospettiva si ha testimonianza evidente di quel processo che è andato svilup pandosi dentro e fuori dai distretti industriali, legato non soltanto al “made in Italy”, ma soprattutto alla produzione di macchinari adattabili a una varietà di settori merceologici, il cui vantaggio competitivo non è basato sui margini di
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