ATOM _- Autobiografia di un'impresa metanazionale
Quest’approccio non è di facciata: con esso, sta cambiando il modello di struttura aziendale. Da un’eredità di natura manifatturiera e industriale, Atom s’incammina verso il profilo di un’azienda dai processi a valore più articolato. Dall’essere organizzata secondo una tradizionale catena del valore incardi nata su processi manifatturieri, Atom diventa “rete del valore”, non adagiata linearmente sul prodotto, né con gradi diversi d’integrazione verticale come precedentemente avvenuto, bensì con un modello d’impresa che non è più mera funzione di produzione industriale, ma network di processi economici e organizzativi. Dal vantaggio competitivo sul costo, all’evoluzione verso una quota sempre maggiore di proprietà intellettuale, con integrazioni di tecnologie diverse: oltre a meccanica, idraulica, elettronica e software , anche chimica e fisica dei materiali e automazione industriale, fino al nuovo confine della competenza sulle caratteristiche estetiche del prodotto finito. L’originale religione competitiva del prodotto, in Atom, aveva espresso la specifica capacità di affermare dominant design di macchine all’interno del proprio settore. È una dote di leadership che storicamente poche imprese rie scono a maturare e a mantenere nel tempo. Atom ha una lunga storia di “design dominanti”, sia nel mercato delle fustellatrici sia in quello dei tavoli di taglio. Questo non ha necessariamente comportato di interpretare in ogni occasione un ruolo di innovazione assoluta, bensì di assumere l’approccio di una sintesi pragmatica di componenti esistenti, che diventano progressivamente nuovo riferimento tecnologico e organizzativo di tutto il mercato. Per Atom, la religione competitiva del prodotto è basata su un semplice principio: il tutto è maggiore della somma delle singole parti, quando viene inserito in un contesto di qualità, affidabilità e servizio che ne cambia la natura tecnica ed economica. Come in tutte le religioni, anche per quella del prodotto Atom ha qualche piccolo scisma sulla coscienza. Tra gli errori da registrare a futuro monito, c’è stato l’insufficiente – o quanto meno tardivo – ascolto di alcuni dei messaggi pervenuti negli anni dai partner locali rispetto all’evoluzione della doman da di mercato. Un particolare rammarico va espresso per l’interruzione della storica partnership con l’inglese Hawkes Technical, con il suo garbato team dall’indimenticabile stile british , che fu tra i primi a spingere Atom a dedicarsi al mercato automobilistico e industriale, tra i primi comprese l’importanza della fornitura di sistemi di taglio disegnati intorno al processo manifatturie ro, e sempre tra i primi credette nei sistemi di taglio automatici e nelle logiche dell’ account management per i grandi gruppi industriali, indipendentemente dalla collocazione geografica nazionale dei rispettivi poli manifatturieri. An che per Atom, insomma, la “Rivoluzione Industriale” cominciò in Inghilterra, con un’impagabile e indimenticata lezione di pragmatismo e di flessibilità. Ma cominciò con ingiustificabile ritardo, che portò all’interruzione, sia pure come sempre civilissima, del rapporto con i partner inglesi.
il futuro anteriore della resPonsabilità
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