ATOM _- Autobiografia di un'impresa metanazionale

Le opzioni perseguite furono due, ed entrambe sotto forma di riduzione e condivisione di parte del rischio, ma non di diluizione della responsabilità imprenditoriale del progetto. La prima opzione fu il coinvolgimento di simest, finanziaria del governo italiano specializzata nel sostenere, tramite la comparte cipazione nell’ equity , iniziative industriali di imprese italiane in specifici paesi target . Questo comportò che per la prima volta Atom si trovò a confrontarsi con le procedure formali e burocratiche di un investitore di natura pubblica, inclusa la necessità di stendere un business plan analitico di medio periodo e di negoziare condizioni e patti sociali che comportavano rischi significativi e complessi. La seconda opzione, attivata al momento di far decollare la capacità produttiva della fabbrica cinese, fu quella di coinvolgere un socio industriale del settore meccano-calzaturiero, la Cerim, azienda vigevanese operante nel segmento del montaggio e per molti anni partner di Atom in progetti di colla borazione commerciale orientati ai mercati esteri. Anche in quel caso, peraltro, il coinvolgimento fu dettato dalla volontà di condividere almeno una parte del rischio finanziario e di cogliere nel contempo le opportunità di saturazione della capacità produttiva avviando linee di assemblaggio non solo per fustellatrici Atom ma anche per specifiche macchine per il montaggio, tramite commessa di Cerim stessa. Particolarmente importanti – e positivi – furono i risultati imprevisti di quelle partnership , nate principalmente allo scopo di condividere il rischio. Il rapporto con simest forzò Atom ad apprendere sulla propria pelle il concetto – pratico, non teorico – di costo del capitale. L’azienda si era tradizionalmente autofinanziata con il proprio cash flow operativo, e, a parte qualche leasing per l’acquisto di macchine utensili particolarmente costose, non aveva mai avuto la necessità di maturare una cultura di ottimizzazione del rendimento finan ziario sul capitale investito. Moderna azienda metanazionale dal punto di vista industriale, di fronte alla prospettiva di attivare debiti finanziari Atom ritornava invece a essere una prudentissima azienda familiare basata sulla quintessenza della cautela. Il diurno e razionale Dr. Jekyll industriale si trasformava inspiega bilmente, nella notte delle difficili previsioni economiche per il progetto Cina, nel crepuscolare Mr. Hyde della finanza, fatta di paure e ombre, e di resistenza a considerare normale la misurazione del rendimento sul capitale investito. Non foss’altro per la necessaria rendicontazione a un socio di capitale come simest, che, pur non ricercando la massimizzazione dei profitti, doveva comunque rendere conto dell’uso razionale del proprio capitale investito. Il primo terreno di dialogo fu quello sul business plan . La strana storia del Dr. Industry e di Mr. Finance

atom con gli occhi a mandorla

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