ATOM _- Autobiografia di un'impresa metanazionale
termine. Prendendosi direttamente tutta la responsabilità – e il rischio a essa associato – il team di Atom avrebbe compreso senza possibili equivoci che l’insuccesso non era contemplato. E ogni “soldato” spedito alla volta della Ci na, per quanto riluttante, avrebbe dovuto apprendere con chiarezza la stessa lezione che l’esploratore Fernando Cortes diede alle sue truppe quando sbarcò nei nuovi territori di quello che sarebbe poi diventato l’odierno Messico: le navi per il ritorno furono bruciate su suo ordine. Il lavoro di analisi si orientò quindi in due direzioni: sul lato della domanda, verso la valutazione del mercato potenziale locale; sul lato della filiera produtti va, sulla valutazione del differenziale di costo di produzione industriale tra Cina e Italia relativamente a specifici prodotti e componenti. Su quest’ultimo fronte, si procedette con la modellazione di una distinta base analitica di un sottoinsieme di macchine ritenute strategiche proprio in base all’analisi di mercato condotta. Tale distinta base fu usata per simulare il mix di produzione locale rispetto alle parti importate. Nelle intenzioni della Direzione, l’iniziativa cinese non doveva rappresentare un polo manifatturiero chiuso e isolato, ma al contrario doveva costituire un disegno industriale integrato, con la localizzazione di specifiche componenti nel paese che disponesse delle migliori condizioni in termini di combinazione costo/qualità. Furono effettuati i primi test tecnici ed economici con alcuni fornitori cinesi, focalizzandosi sulle componenti fondamentali della fustellatrici a braccio e a carrello, ovvero le fusioni in ghisa per il basamento, il corpo cilindro e il carrello di alcuni modelli di fustellatrici. Pur con qualche iniziale problema sulla qualità, poi rapidamente superato, i risultati in termini di risparmio potenziale furono sorprendenti. Essi resero ineluttabile la consapevolezza dell’impossibilità di competere nel medio termine contro quell’enorme differenziale strutturale di costo industriale. Il lavoro di comparazione e analisi fu esteso a diverse componenti, che vennero tutte testate in Italia e utilizzate sul campo tramite il montaggio su macchine di produzione domestica. La proverbiale meticolosità del personale tecnico Atom andava con vinta con prove sul campo, non solo con le tabelle elettroniche dei costi teorici. Ma dopo mesi di test, l’evidenza dei fatti era chiara: la qualità delle componenti meccaniche e degli skill di lavorazione cinesi si era rivelata adeguata ai pur severi standard imposti da Atom alle sue macchine. Fatta la scelta di una struttura societaria interamente controllata da Atom, secondo la modalità che nella legislazione cinese andava sotto il nome di wfoe, e avendo accettato che esistevano le condizioni per impiantare un processo pro duttivo con standard qualitativi adeguati e con elevata competitività sui costi, rimaneva da decidere la collocazione geografica. I suggerimenti dei partner locali indicavano una localizzazione possibilmente nella zona del Guangdong, per essere più vicini al mercato del tessuto calzaturiero privato. Shanghai avrebbe
atom con gli occhi a mandorla
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