ATOM _- Autobiografia di un'impresa metanazionale

(sistemi water-jet e, successivamente, tavoli di taglio a lama oscillante), la cui duttilità operativa è in grado, grazie al complesso software di cui sono dotate, di seguire repentinamente le nuove esigenze e attagliarsi al nuovo stile dettato dall’evoluzione del mercato 6 . Di pari passo, le successive trasformazioni che ne hanno variamente di segnato gli assetti societari, hanno semmai rafforzato la filosofia di impresa plurifamiliare, quale è sempre stata Atom nel corso della sua attività. Non a caso, anche l’ingresso in azienda con ruoli apicali della seconda generazione, insomma “dei figli dei fondatori”, pur costituendo un apporto non indifferente di nuove competenze (utile appunto a distillare quella dialettica continuità/ discontinuità che la ricerca storica delinea a propria silhouette ), non ha com portato alcuno scarto dalla linea di autosufficienza economica e finanziaria a cui i fondatori si erano attenuti come a una sorta di dogma. Tale osservazione non intende certo concorrere a mettere in questione la rilevanza di una linea di ricerca quanto mai feconda nei risultati, semmai a renderla più adeguata a una realtà imprenditoriale in cui la nettezza di con trapposizioni anche generazionali si è smussata secondo le logiche di una path dependence che pure non ha mai rinunciato a far proprie strategie di crescita fondate sulla Ricerca & Sviluppo. Del resto, innovazioni tecnologiche importanti (quali il cad/cam), le dimensioni globalizzanti che caratterizzano sempre più l’internazionalizzazione d’impresa, le gravi crisi finanziarie che stanno segnando l’alba del terzo millennio inducono esse stesse coupures nelle pratiche aziendali, fratture profonde che vanno distintamente segnalate. Tuttavia, in questo quadro, in cui globalizzazione, internazionalizzazione e innovazione costituiscono l’a becedario compulsivamente recitato da esperti e opinionisti, Atom testimonia la vitalità e la versatilità di un’azienda che, per i traguardi a cui è giunta, è ben lontana da risultare anacronistica, come non poca critica vorrebbe qualificare, appunto, il modello “impresa famigliare”. Piuttosto, il caso Atom, e soprattutto la narrazione con cui lo si intende presentare, paiono suggerire altre cautele d’indagine che impongono di non trascurare in alcun modo la dimensione plurale di un’impresa, complessa tanto nella sua storia, per così dire, “istituzionale”, quanto nelle sue unità di pro duzione (in Italia e in Cina) non meno che nella articolazioni delle filiali di commercializzazione (Spagna, Germania, Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti, Brasile, India). Narrazione, vale sottolineare, che si presenta come una sorta di autobio grafia, non foss’altro perché nella cultura europea, e particolarmente in quella italiana, l’impresa famigliare è stata sempre identificata “biologicamente” con la figura dell’imprenditore 7 . Ma è su questa “memoria di se stesso”, su questa “autobiografia d’impresa” 8 che mette conto di soffermare l’attenzione, perché significative sono state le

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