ATOM _- Autobiografia di un'impresa metanazionale
Cina, che si presentava come un “mondo a sé” 16 , la “valigia dell’imprenditore”, insomma, doveva contenere informazioni sempre più puntuali, elaborate da servizi efficienti in loco , e forza-lavoro formata per operare in un contesto in ternazionale. Percorso che fu seguito anche da Atom.
Note
1. Per il vero, nella relazione tenuta all’Assemblea generale di assomac il 25 giugno 1994, il presi dente Riccardo Besser aveva già ricordato che “più del 60% della produzione mondiale di calzature è made in Asia ”, cfr. Vent’anni di Assomac. La storia dell’Associazione dei costruttori di macchine per calzature, pelletteria e conceria, vissuta attraverso le relazioni d’Assemblea dei Presidenti. 1983-2003 , Edizioni Assomac, Vigevano 2003, p. 190. Si veda altresì l’intervento di Giovanni Gaia, Leadership italiana e mercato cinese: il comparto meccano-calzaturiero , in Cina e oltre. Piccola e media impresa tra internazionalizzazione e innovazione , a cura di S. Beretta e P. C. Pissavino, Rubbettino, Soveria Mannelli 2009, pp. 201-213. 2. Intervento di Patrizia Galli, corrispondente assomac dalla Cina, all’Assemblea generale del 27 giugno 2003, Vent’anni di Assomac , cit., p. 446. Rilevantissimo resta in questa prospettiva il saggio di P. Galli, L’evoluzione del sistema pelle /calzatura in Cina. Analizzare il presente per interpretare il futuro , Edizioni Assomac, Vigevano 2007. 3. Un allarme sulle difficoltà che la ridotta dimensione veniva a comportare sulla competitività delle aziende di settore in un mercato sempre più globale venne lanciato per la prima volta dal presidente Pietro Torielli nella relazione tenuta all’Assemblea generale di assomac il 25 giugno 1999, Vent’anni di Assomac , cit., p. 299: “la nostra dimensione attuale comincia a rappresentare un problema serio, che diventerà ancora più serio in prospettiva”. 4. Su questo tema si veda l’intervento di P. Galli, Manager e knowledge manager nel contesto del mercato cinese , in Cina e oltre. Piccola e media impresa tra internazionalizzazione e innovazione , cit., pp. 215-228. 5. Cfr. Vent’anni di Assomac , cit., p. 35: relazione del presidente Mario Bruggi tenuta all’Assemblea generale il 22 giugno 1984, ove veniva data notizia della sovvenzione straordinaria di 250 milioni di lire che assomac avrebbe ricevuto dal Ministero del Commercio Estero per curare la partecipazione della categoria alla Multinational Leather Processing Technology &Machinery Exhibition , prevista per il novembre di quell’anno a Pechino. 6. Cfr. Vent’anni di Assomac , cit., p. 60: relazione del presidente Mario Bruggi tenuta all’Assemblea generale il 12 giugno 1986. 7. Ivi, p. 90. 8. Ivi, p. 107. L’anno successivo, la relazione di Lorenzin descriveva una situazione ancora più dif ficile per le imprese italiane del settore, ricordando come la partecipazione alla fiera China Leather ’89 fosse stata un vero e proprio “atto di fede”, in quanto la manifestazione si era rivelata “di basso profilo, senza ritorni commerciali, ridottissima presenza di pubblico specializzato e totale assenza degli Enti e Istituzioni cinesi”, ivi, p. 127. 9. Ivi, p. 202: relazione tenuta dal presidente Riccardo Besser all’Assemblea generale di assomac il 30 giugno 1995. Vale osservare, però, che ancora nel 1997 il mercato asiatico (in cui si produceva ormai il 70% delle calzature fabbricate a livello mondiale) rappresentava solo il 25% del totale dell’export del comparto italiano delle macchine per calzature, cfr. relazione tenuta dal presidente Pietro Torielli all’Assemblea generale di assomac il 27 giugno 1997, ivi, p. 235. 10. Nell’anno 2000, però era ormai forte la consapevolezza che, se “il mercato asiatico è il primo indiscusso produttore di calzature con una quata del 70%”, “dire Asia significa ormai dire Cina, poiché
atom in cina e la “regola aurea”
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