ATOM _- Autobiografia di un'impresa metanazionale
la possibilità di investimenti stranieri nei settori bancario, assicurativo e della grande distribuzione. La ricaduta di tale nuovo ordinamento si manifesta ne gli anni successivi anche con il cambiamento nel tipo di proprietà scelto dagli investitori stranieri: le wfoe passano dal 47% nel 2000 al 67% nel 2004 e le joint-venture ( Equity Joint-Venture e Contractual Joint-Venture ) passano dal 51% nel 2000 al 31% nel 2004 12 . Oltre alle forme societarie sopra menzionate, una ulteriore possibilità era presente, fin dagli anni Novanta, nella Waigaoqiao Free Trade Zone Administra tion ( Waigaoqiao per brevità), un’entità amministrativa autonoma nei pressi di Shanghai. Prima delle liberalizzazioni introdotte in seguito all’adesione al wto, Waigaoqiao era l’unica giurisdizione all’interno della quale fosse permesso importare e immagazzinare merci in esenzione doganale, lavorarle e venderle all’interno della stessa Waigaoqiao o riesportarle. Nonostante precise e detta gliate norme (ad esempio riguardo l’ampiezza del magazzino e l’ammontare dell’investimento), una società costituita a Waigaoqiao comportava per l’inve stitore straniero molti vantaggi: la riduzione dei costi di entrata e penetrazione nel mercato, la semplificazione della procedura burocratica e tempi più brevi di inizio delle attività, e, non ultimo, permetteva di evitare la spesso complicata relazione con un partner cinese e con governi locali. Dal 2001 in poi, va evidenziato il passaggio, non solo sul piano legale ma anche sul piano concettuale, verso l’affermazione del rule of law , e ciò costituisce un importante incentivo per gli investitori stranieri a spostarsi in diverse aree del paese, anche se, dopo oltre un decennio da quella importante tappa storica, non si può ancora affermare che le garanzie offerte dalla legge siano sempre rispettate, tanto che, ancora oggi, il ruolo delle relazioni personali ( guanxi ) resta fondamentale in ogni interazione sociale e di business . La Cina è oggi il maggiore produttore di calzature del mondo, ed esporta all’incirca 10 miliardi di paia all’anno. Nel 2000 le esportazioni erano pari a circa 4 miliardi di paia, nel 2005 erano già aumentate a 7 miliardi 13 . Il domi nio incontrastato sul mercato mondiale si è affermato e consolidato durante il decennio 2000-2010, con un costante aumento solo minimamente influenzato dalla crisi degli anni 2008-2009. La Cina vende il 73% dei 13 miliardi di paia esportati nel mondo 14 . Non bisogna neppure dimenticare che il consumo in terno di calzature è raddoppiato dal 1985 al 2000 15 , il consumo medio annuale per famiglia è infatti passato in quegli anni da 0,55 a 0,78 paia. Se si calcola che anche la popolazione è aumentata del 30% nello stesso periodo (da 1 a 1,3 miliardi), il consumo risulta perlomeno raddoppiato. Infine, nel 2010, sono Il settore calzaturiero
la cina delle riforme e il settore meccano-calzaturiero
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