ATOM _- Autobiografia di un'impresa metanazionale
Ma restano e probabilmente si sono aggravati alcuni problemi di sosteni bilità della crescita nel contesto di istituzioni e imprese che rispondono alle direttive di partito prima che a un corretto funzionamento del mercato. Si sono aggravate le spinte inflazionistiche sostenute in gran parte da un tasso di cambio artificiale e considerevolmente sottovalutato; la massa di costruzioni residen ziali che non trova acquirenti ai prezzi di mercato cela una bolla immobiliare; capacità produttiva in eccesso è presente dovunque nel paese. Si prospetta un nuovo ciclo di crescita dei crediti in sofferenza e inesigibili e forse una rinnovata necessità di ricapitalizzazione bancaria da parte degli organi di governo e della Banca Centrale. Non è certo, però, che esista ancora la possibilità di ricorrere alla ingegneria del passato per nascondere la gravità del dissesto bancario, poiché da una parte l’esperienza dovrebbe indurre gli operatori ad essere più diffiden ti, e dall’altra non è facile che la popolazione sia disposta ancora una volta, a distanza di pochi anni, a sopportare il peso della ristrutturazione bancaria che ha giovato solo a pochi interessi dominanti mentre ha gravato non poco sul potere d’acquisto e sui consumi delle famiglie. La crescita economica cinese rivela la similitudine tra politiche governative e politiche d’impresa: entrambi copiano. Il governo copia istituzioni e politiche dalle economie avanzate che però funzionano secondo altri criteri e rispondono ad altri incentivi; le imprese continuano a copiare prodotti e processi – adesso anche nel settore della distribuzione – la cui qualità resta però comparativamente scadente. Finora il progresso, sia macro che micro, si è basato sull’imitazione. Occorre un salto di qualità che la Cina è capace di fare ma che finora non ha trovato nel modello politico/istituzionale incentivi appropriati. È evidente un divario crescente tra l’aumentata capacità dei quadri dirigenti delle maggiori istituzioni (tra i quali la Banca Centrale e il Ministero delle Finanze) e le politiche volute e intraprese dal partito comunista. Questo in parte riflette la schizofrenia del partito al potere che manda i propri figli a studiare all’estero ma diffida delle virtù del loro apprendimento sistemandoli al rientro in funzioni amministrative ben retribuite ma esecutive. Sotto il profilo strettamente economico, la maggiore resistenza che impe disce alla Cina di progredire da paese in via di sviluppo a economia di mercato è la palesata convinzione che controllo dei cambi e dei flussi di capitale siano essenziali alla crescita del paese. In effetti, tassi di cambio competitivi hanno favorito la crescita anche durante la crisi globale, ma hanno, di più, determinato distorsioni nell’allocazione dei fattori produttivi e dei benefici della crescita. Vi è anche il rischio che anche imprese straniere siano influenzate nelle loro decisioni più dal vantaggio di cambi competitivi che non dal potenziale del mercato interno. Forse finalmente la resipiscenza della crisi economica nel 2011-2012 po trebbe favorire un progresso più rapido verso la liberalizzazione dei rapporti
crisi mondiale e sviluPPo economico in cina. mutamenti in corso
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