ATOM _- Autobiografia di un'impresa metanazionale

ro sono occupati 1,1 milioni di addetti in 2835 imprese. Infatti fra i settori manifatturieri indiani che più si sono sviluppati negli ultimi anni la filiera industriale pelle/calzature – concerie, calzaturifici, pelletterie, abbigliamento in pelle, articoli di selleria, accessori – è sicuramente una delle componenti più importanti. Oggi l’ India è il secondo produttore mondiale di calzature dopo la Cina. La produzione annuale è pari a oltre 2 miliardi di paia dei quali 127,7 milioni di paia vengono esportati; principalmente negli Stati Uniti, Germania, Francia, Regno Unito, Italia. Complessivamente è però l’Europa il Continente dove le imprese indiane esportano il 60% delle loro produzioni. Le importazioni indiane di calzature, pari a 36,6 milioni di paia l’anno, provengono invece, in ordine di importanza, da Cina, Italia, Vietnam, Thailandia, Malesia e altri paesi 6 . Nella filiera industriale pelle/calzature – sviluppatasi nel Sud, in particolare nel Tamil Nadu a Chennai, Ambur e Ranipet, ma anche più a Nord nei clusters di Agra, Kanpur, Kolkata, Jalhandar, la stessa area di Delhi – l’ India ha avuto una crescita molto graduale. Non ha puntato sulla quantità, al basso prezzo e alla scarpa sportiva, come la Cina, ma su volumi più limitati, prodotti a più alto valore aggiunto a partire dalla pelle come materia prima. Conseguentemente la fascia del prodotto indiano è più alta rispetto a quella cinese: in Italia il prezzo medio delle scarpe importate dall’ India è infatti, anche se su quantità molto più contenute, superiore di circa quattro volte rispetto a quello della Cina. La svolta determinante nel processo di sviluppo della filiera industriale pelle/ calzature avvenne poco dopo la metà degli anni ’70 quando venne introdotta l’ogl ( Open General Licence ) che di fatto dava la possibilità ai produttori locali del settore di importare i primi macchinari. Agra, a 300 chilometri dalla capitale, Delhi, era allora il cluster di riferi mento ma negli anni ’80 il grande sviluppo dell’industria calzaturiera indiana avvenne nel Sud, in Tamil Nadu, nell’area di Chennai. I grandi gruppi conciari diversificarono allora la loro attività e con importanti investimenti in macchi nari avviarono la produzione di pelle finita e tomaie, inizialmente, per passare poi alla produzione, e all’esportazione, di scarpe finite da uomo. E negli ultimi anni i calzaturifici indiani hanno allargato la produzione alle scarpe da donna, bambino e calzature di sicurezza. Le imprese italiane sono da sempre il principale fornitore di macchinari al quale, fin dalla fine degli anni ’70, si sono rivolti i produttori indiani alla ricerca di un aumento della loro produttività e di un miglioramento della qualità delle loro produzioni. L’introduzione di nuove macchine e tecnologie di processo venne, e viene, vista dagli imprenditori indiani del settore come uno dei punti più importanti e qualificanti per la crescita delle loro imprese. Al di là delle affinità, anche caratteriali, tra Indiani e Italiani, il “modello” dei distretti industriali italiani, in questo caso della pelle e della calzatura, è

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