ATOM _- Autobiografia di un'impresa metanazionale
Fino alla caduta del muro di Berlino, con la conseguente disgregazione dell’Unione Sovietica, l’ India è stata sotto l’ombrello protettivo dell’urss (men tre l’altro paese nato dall’ex Impero delle Indie, il Pakistan, era sotto quello degli usa). Nerhu era infatti, secondo Dominique Lapierre e Larry Collins, “un ide alista che sognava di unire sotto il sole indiano la democrazia parlamentare della Gran Bretagna e il socialismo economico di Karl Marx. Voleva un’ India centralizzata, libera dalla miseria e dalle superstizioni, un’ India che le ciminiere delle fabbriche avrebbero fatto entrare nel XX secolo” 1 . Ma c’è chi afferma, come il PremioNobel per l’Economia, l’indiano Amartya Sen, che “quando più di mezzo secolo fa l’ India indipendente divenne il primo paese non occidentale a darsi una costituzione democratica, non usò solo ciò che aveva appreso dalle esperienze istituzionali americane o europee (in par ticolare britanniche), ma attinse anche alla propria lunga tradizione, aperta al ragionamento pubblico e all’eterodossia argomentativa” perché “la particolarità dell’ India come solida democrazia non occidentale comprende anche la piena accettazione della priorità del governo civile da parte delle forze armate (diver samente da quanto avviene in molti altri paesi asiatici e africani) e dei partiti politici (di tutte le tendenze, dalla sinistra comunista alla destra induista), a dispetto delle apparenti inefficienze e difficoltà del sistema democratico (e della tentazione di sostituirlo)” 2 . A dire il vero, come ha osservato acutamente l’ambasciatore Sergio Ro mano, “negli anni della guerra fredda l’ India di Pandit Nerhu e di sua figlia Indira aveva dato prova anche di una felice ambiguità. Il Pandit Nerhu inventò insieme ad altri paesi il “non allineamento”, vale a dire una terza via fra i due blocchi, e dette un contributo determinante alla creazione di un terzo blocco che rivendicava a se stesso il diritto di non scegliere fra l’est e l’ovest, fra il co munismo e il capitalismo.” “Ma – aggiunge sempre Romano – l’ India si accorse rapidamente che il non allineamento non sarebbe bastato da solo a garantire la sicurezza di un paese afflitto da un certo numero di preoccupanti vulnerabilità: il contenzioso politico e territoriale con il colosso cinese sulle sue frontiere settentrionali; la piaga aperta del Kashmir alla frontiera con il Pakistan; la secessione tamil a sud; la povertà e l’analfabetismo di una parte importante della popolazione, specie nelle zone rurali; le tensioni sociali, etniche e religiose. Per ripararsi da questi pericoli l’ India strinse una entente cordiale con l’Unione Sovietica. Non poté o non volle firmare un vero patto di alleanza, ma poté contare da quel momento su un amico politico e su un buon partner economico, particolarmente adatto per il carattere dirigista e laburista della sua economia” 3 . La storia più recente dell’ India si può dividere nei periodi che vanno dal 1947, dall’indipendenza, al 1991 e dal 1991 ai giorni nostri.
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