ATOM _- Autobiografia di un'impresa metanazionale

L’India di ieri e quella di oggi mario PuCCi

L’ India, la più grande democrazia del mondo, nacque allo scoccare del la mezzanotte del 14 agosto 1947 quando terminò il dominio della Gran Bretagna sulle Indie e venne dichiarata l’indipendenza dell’Unione Indiana e del Pakistan. Il nuovo assetto era la conseguenza dell’accordo raggiunto dall’ultimo viceré inglese delle Indie, Lord Mounbatten, con Mohamad Ali Jinnah, leader dei musulmani indiani e “padre” del Pakistan, e con Jawaral Nerhu, primo Primo Ministro dell’ India. Fu proprio Nerhu che, proclamando l’indipendenza del suo paese, chiese a Lord Mounbatten, anche per ricono scenza del grande ruolo svolto dall’ultimo viceré inglese nelle estenuanti trattative inglese, di diventare il primo Governatore generale dell’Unione Indiana. Anche da questo gesto, a prima vista incomprensibile, si può cercare di capire “l’originalità” dell’ India. La nuova India non era però quella idealizzata dall’uomo che più aveva contribuito alla battaglia anticolonialista del suo paese, il Mahatma Gandhi, ma era il compromesso più alto allora raggiungibile, un compromesso che co munque scatenò anche una violenza irrefrenabile con migliaia e migliaia di morti per scontri fratricidi. La storia della nascita dell’ India aiuta a capire anche l’ India del XXI secolo, il “Gigante democratico” che è diventato oggi, con un suo percorso originale verso lo sviluppo, una delle economie più dinamiche del mondo. Forse ricordando proprio le immense contraddizioni del suo paese l’attuale Primo Ministro indiano, Manmohan Singh, ebbe a dire al momento del suo incarico: “non diventeremo un paese ricco nei prossimi 10-15 anni ma la cre scita del nostro reddito pro capite ci metterà sulla buona strada per diventare, in tempi ragionevoli, un’economia industriale a medio reddito”. Manmohan Singh è l’uomo che, da Ministro delle Finanze, guidò, nei primi anni ’90 dello scorso secolo, il processo di liberalizzazione dell’economia del paese che in quel momento era sull’orlo della bancarotta con le riserve d’oro dell’ India trasportate in tutta fretta, da sei aerei Jumbo, a Londra.

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