ATOM _- Autobiografia di un'impresa metanazionale

stava tumultuosamente sviluppando con caratteristiche originali ma anche con tratti comuni al caso italiano. Secondo paese al mondo dopo la Cina in termini di volumi di produzione calzaturiera, il Brasile non poteva certo essere ignorato nelle politiche di crescita internazionale di Atom. Esso presentava un mix unico di caratteristiche: i produttori calzaturieri, geograficamente concentrati in ben definiti distretti industriali secondo il modello italiano, erano riusciti a ottenere in pochi anni sia il traguardo di alti volumi destinati al consumo interno sia una spiccata vocazione all’esportazione, sotto forma di subforniture per conto di grandi gruppi internazionali, in assenza di forti marchi di origine brasiliana in grado di competere sul mercato internazionale. Questo importante mix di mercato permise, oltre alla formazione del classico ecosistema di attori manifatturieri specializzati e frammentati tipico del settore calzaturiero in tutto il mondo, anche lo sviluppo di grandi gruppi industriali in tegrati. Questi ultimi infatti fecero leva su contratti di medio-lungo termine con i grandi brand e/o i grandi retailer americani per pianificare un’organizzazione produttiva a intensità di capitale relativamente alta e con un elevato grado di coordinamento industriale. Questa evoluzione contribuì a formare una classe di imprenditori e di manager specializzati che nel corso degli anni costituirono un interlocutore fondamentale per stimolare l’evoluzione del modello di mercato e di prodotto di Atom. Un altro elemento cruciale per la strategia di presenza di Atom in Brasile fu il consolidarsi del successo commerciale di un importante evento fieristico quale il Fimec , fiera internazionale dedicata al settore della calzatura e loca lizzata a Novo Hamburgo, a pochi chilometri da Porto Alegre, capitale dello stato meridionale del Rio Grande do Sul. Intorno alla fiera Fimec e nel distretto industriale di Novo Hamburgo, infatti, si concentravano tutti i grandi attori del settore calzaturiero. Fu proprio lì che Atom scelse di muovere i primi passi diretti in Brasile. Come ancora oggi accade in buona parte dei grandi mercati calzaturieri mondiali, tra i quali l’ India, in Brasile non erano e non sono solo le caratte ristiche strutturali della domanda locale ma anche e soprattutto le politiche doganali protezionistiche dei governi ad avere un forte impatto sulle dinamiche di mercato 1 . L’imposizione di dazi sui macchinari calzaturieri d’importazione in Brasile è stata storicamente così elevata (spesso oltre il 30%) da rendere quasi impossibile la competizione basata sul prezzo e da forzare così aziende come Atom a puntare su una forte differenziazione tecnologica, oltre che su un diverso modello di presenza sul mercato. Un modo per superare gli ostacoli Un mercato promettente e protezionistico

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