ATOM _- Autobiografia di un'impresa metanazionale
nei “nuovi” prodotti – le fustellatrici automatiche e i sistemi di taglio senza fustella, che hanno caratterizzato la storia degli ultimi vent’anni – sono sempre stati guidati da una ricerca dell’eccellenza tecnica e della massima copertura di mercato. Linee guide che stanno alla base anche del recente e importantissimo intervento nel campo delle macchine a iniezione per la produzione di compo nenti in materiale sintetico: un settore di grandi potenzialità, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, nel quale Atom ha deciso di entrare con la stessa logica che da sempre ha definito le sue scelte strategiche. È quindi evidente come il vissuto di Atom sia certamente singolare e carat terizzato da fattori distintivi, ma nello stesso tempo lo si possa analizzare anche come paradigmatico dell’esperienza di altre aziende medio-piccole italiane. Come emerge dalle pagine seguenti, la storia della Atom è infatti quella di un’azienda nata e sviluppatasi nello scenario di un tipico distretto indu striale italiano, e contemporaneamente è storia di un’azienda fortemente in ternazionalizzata. E questi due aspetti, il contesto del distretto e le dinamiche dell’internazionalizzazione, stanno alla base degli interventi, per così dire, “accademici” che sono parte integrante di questa narrazione, e che spero possano fornire il patrimonio informativo e di analisi necessario per meglio comprendere il percorso che l’azienda ha intrapreso in questi quasi settant’anni di attività. Di fatto la coesistenza nel libro tra interventi di stile e contenuto diversi è alla base dell’impostazione che abbiamo voluto dare, cercando di uscire sia dagli schemi di una banale agiografia che da quelli di una pura analisi economico aziendalista, articolando invece un mix di contributi che nelle intenzioni vor rebbero rappresentare il fattore distintivo di questa opera. Tornando alle peculiarità del percorso caratteristico dell’azienda Atom, non mancano d’altra parte aspetti di particolare interesse. È, infatti, storia di un’azienda senza dubbio familiare, ma che da subito ha saputo separare famiglie da impresa, facendo crescere una forza “manageriale”. È storia di un primo passaggio generazionale assolutamente non facile, ma che l’azienda ha saputo razionalizzare e gestire con successo. E, ancora, è storia di un percorso lato-prodotto e di un’evoluzione tecnolo gica importanti e complessi. E già tutto questo forse basterebbe a giustificare il motivo di raccontarla. Il fatto che Paolo Pissavino, al di là delle sue indubbie capacità persuasive, abbia potuto coinvolgere su questo progetto illustri accademici, aziendalisti e studiosi di settore (ai quali va il mio ringraziamento), è una conferma che probabilmente questa storia di qualche interesse lo sia. Il risultato di questo lavoro lo ritengo interessante e i lettori che ne avranno curiosità penso potranno fruirne ciascuno in maniera personale. Infatti le chiavi di lettura di questo libro possono essere diverse.
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