ATOM _- Autobiografia di un'impresa metanazionale
non disponendo di ingenti risorse finanziarie, organizzative e umane. Tipica mente, l’approccio seguito in questi casi è di tipo indiretto, attraverso un ampio ricorso a intermediari la cui presenza, però, limita le possibilità di controllo dei mercati. Tutto ciò si traduce in un vissuto caratterizzato da precarietà ed elevato turnover dei paesi di destinazione. L’attitudine a sostenere rapporti con mercati di frontiera, caratterizzati da scenari competitivi e ambientali complessi, costituisce un elemento di debolezza, più che di forza, se impedisce di attivare processi di sviluppo stabili in ciascun mercato in cui l’impresa si affaccia. L’accentuata flessibilità e adattabilità delle imprese allontana da occasioni di apprendimento legate a esperienze durature in contesti più consolidati ed evoluti, a partire dai mercati europei e quelli dei paesi maggiormente sviluppati. Numerose ricerche hanno evidenziato come l’approccio seriale ai mercati esteri sia fortemente legato all’appartenenza ai distretti industriali 6 , in seguito all’influenza dei network locali, del capitale sociale e dei circuiti informativi locali che nell’insieme permettono di fare emergere una sorta di orientamento collettivo internazionale 7 . Tale aspetto richiama un altro carattere dei processi di internazionalizza zione delle pmi, ossia la capacità di sfruttare economie distrettuali, sia interne ai distretti, a favore di specializzazione o flessibilità dell’offerta, sia esterne, per ciò che riguarda i rapporti di mercato, e in particolare con i protagonisti dei cir cuiti commerciali, che in molti casi costituiscono il vero mercato di riferimento per le imprese. Si parla in questi casi di economie distrettuali “di canale” 8 che si esprimono attraverso la maggiore visibilità offerta dal distretto, unitamente alla circolazione delle informazioni e delle esperienze, tali da permettere alle imprese di cogliere maggiori opportunità e ridurre in parte il grado di incertezza nell’azione internazionale. Le condizioni che finora hanno caratterizzato il rapporto con i mercati esteri delle pmi nazionali devono essere verificate alla luce dei cambiamenti che in questi anni si stanno verificando e che riguardano, in particolare, l’emer gere di nuovi protagonisti nella competizione internazionale, l’accentuarsi dei meccanismi di divisione internazionale del lavoro, la riduzione delle barriere alla comunicazione, alla mobilità e agli scambi. L’influenza di tali fenomeni sta manifestando effetti rilevanti e richiede in alcuni casi un profondo ripensamento sia del ruolo che le imprese minori possono ricoprire, sia della configurazione che le catene del valore sono destinate ad assumere, rispetto alle quali anche i distretti finiscono per essere messi in discussione. Con riferimento al primo dei fenomeni richiamati, l’emergere di nuovi com petitori, è opportuno ricordare il modificarsi dei precedenti equilibri in base ai quali vi era una distinzione piuttosto netta fra paesi possessori di capitali, tecnologie e know-how , da una parte, e paesi con disponibilità di materie pri-
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