ATOM _- Autobiografia di un'impresa metanazionale

dei mercati emergenti era, infatti, connesso anche all’opportunità di vendere l’intero know-how della produzione calzaturiera, di vendere, cioè, sempre più software e non solo hardware (cioè soltanto macchine) 16 . Ciò avrebbe implicato la capacità di produrre formazione a livello internazionale e collaborare alla diffusione delle conoscenze e competenze tecniche in vari paesi emergenti attra verso l’organizzazione di appositi accordi intergovernativi. È curioso che questa domanda diversi anni dopo (nel 2005) è stata ufficialmente posta all’Ambasciata italiana in Vietnam (da parte sia del governo nazionale che delle associazioni di categoria e delle università del paese) durante un convegno sulla cooperazione internazionale Italia-Vietnam a sostegno delle pmi 17 . L’ultimo decennio: l’ingresso di nuovi competitor e la crisi economica internazionale Il decennio inizia con due anni particolarmente positivi (2001 e 2002) con una forte espansione delle esportazioni italiane a fronte di un forte aumento della produzione calzaturiera nei paesi emergenti. Ma questo inizio positivo viene subito bloccato dall’ingresso di nuovi paesi produttori, soprattutto dalla Cina. Le esportazioni italiane cominciano a diminuire fortemente (anche se parzialmente compensate dalle esportazioni dalla Cina da parte di alcune im prese italiane che hanno effettuato investimenti diretti e che sono state stimate pari al 10% del mercato mondiale del settore) 18 e si dimezzano in dieci anni, ritornando ai valori di metà anni Ottanta. La quota di mercato dell’industria italiana è scesa al 34%, mentre è forte mente cresciuta la quota delle esportazioni cinesi che si è fortemente avvicinata alla quota italiana. Tra i vari comparti produttivi, la tenuta è più consistente per l’industria delle macchine conciarie (ove la quota italiana del mercato mondiale è prossima al 64%) 19 , mentre è stata particolarmente grave la caduta della produzione e delle esportazioni delle macchine per calzature in sintetico, soprattutto a seguito della crisi della Main Group, che recentemente è stata acquisita dalla Atom. In questo ultimo decennio sembra che siano stati sottovalutati i rischi legati all’ outsourcing e alla volontà di acquisire maggiore flessibilità che si accompagna, tuttavia, al rischio di disintegrazione produttiva e di progres siva perdita di competenze nella produzione materiale che hanno fatto la storia e che hanno rappresentato il fattore di competitività della meccanica strumentale italiana. Il venir meno di alcune competenze meccaniche di base può essere molto pericoloso; innanzitutto, viene meno la riproduzione di saperi e competenze che nel passato si erano tramandate (e si erano incrementate attraverso il

il settore delle macchine Per calzature

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