ATOM _- Autobiografia di un'impresa metanazionale
meccanismo di interazione tra le imprese) e che avevano rappresentato le economie esterne e i vantaggi competitivi dinamici via il progressivo proces so di apprendimento. In secondo luogo, non sembra possibile identificare processi di produzione di nuove conoscenze e competenze distintive che si stanno producendo (a differenza del passato) nel settore a Vigevano e/o nel nostro paese. Sembra, cioè, che si stia perseguendo più l’attenzione alla riduzione dei costi piuttosto che allo sviluppo di competenze strategiche. Le nuove compe tenze necessarie per rispondere alle sfide e alle nuove opportunità sembrano individuabili riflettendo non solo sull’insufficienza di ingegneri addetti alla progettazione e sulla difficoltà che si manifesta nella capacità di governance del processo innovativo e della Ricerca & Sviluppo (capacità di dialogare con il mondo della ricerca e con imprese medio-grandi di altri settori), ma anche sull’esigenza di diffusione di capabilities di management internazionale oltre che dell’ingresso di nuove figure professionali – mediatori culturali nei con fronti di associazioni e governi all’estero, mediatori linguistici e culturali nei riguardi delle nuove aree di produzione calzaturiera – che rappresentano gli strumenti fondamentali per interpretare e presidiare i mercati esteri. Con temporaneamente occorre essere attenti a non perdere alcune competenze meccaniche (manutentori, montatori, responsabili di produzione) e di tecnici/ assistenti alla progettazione. Sembra, cioè, di individuare un problema di risorse strategiche che non dipendono esclusivamente dalla dimensione dell’impresa (che ne impedirebbe l’accesso) quanto dalla complessità della sua organizzazione. Si pone, in altri termini, nuovamente, come si era posto negli anni Ottanta, una questione di coordinamento “leggero” nella gestione del processo di cambiamento del si stema della tecnologia calzaturiera, che presuppone un’intelligenza di sistema che si può avviare anche attraverso alcune iniziative collettive delle imprese (consorzi, iniziative congiunte con alleanze temporanee su progetti specifici). Sembrerebbe cioè necessario costruire una adeguata capability per affrontare le sfide esistenti (tecnologiche o di presidio dei mercati) con adeguata “massa critica” di manager /tecnici o di risorse finanziarie. Il ruolo del livello “mesoeconomico” (che opera tra l’impresa e il mercato), eventualmente coinvolgendo anche altre organizzazioni (dall’Università, a team di consulenti, a dirigenti e funzionari dell’ice), può essere determinante per organizzare una “squadra” da mettere al lavoro a vantaggio del sistema. Non bisogna dimenticare che costruire le capabilities di lettura e interpretazione delle tendenze del mercato e delle tecnologie per l’intero sistema è dichiarazione facile da farsi ma difficile da organizzarsi. Credo che siamo, in ogni caso, di fronte a una nuova svolta per la quale occorre mobilitare risorse (soprattutto umane ma anche finanziarie) e intelligenza collettiva.
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