ATOM _- Autobiografia di un'impresa metanazionale

di riorganizzazione produttiva abbassa la soglia minima di risorse (finanziarie e organizzative) per avviare un’impresa e favorisce, dunque, la formazione di nuove aziende e il ricambio imprenditoriale. La qualità della produzione e il fattore “moda” diventano elementi deter minanti del successo delle imprese calzaturiere vigevanesi; la competitività di prezzo e, quindi, la rilevanza dei costi di produzione (e del costo del lavoro) si riduce notevolmente. Il mercato internazionale diventa cruciale anche per am pliare la scala dimensionale di prodotti che divengono sempre più di “nicchia”. La crescita di importanza del mercato internazionale consente di dare ancora più rilevanza alla Fiera della Calzatura che diviene internazionale ( Micam ) e che ormai da anni viene organizzata a Milano. Per questi motivi le grandi imprese che avevano fatto la loro fortuna sulla produzione standardizzata e sulle conseguenti economie di scala perdono ul teriormente terreno e continuano a uscire dal mercato (si pensi al caso della Ursus di Bertolini, una delle imprese storiche di Vigevano e, a lungo, la più grande impresa della città). Entrano nuove imprese; alcune tra esse restano meteore, con un successo limitato a pochi anni. Si assiste, comunque, a un rilevante ricambio imprendi toriale; molti capi reparto si trasformano in imprenditori; vi sono bassi ostacoli all’entrata sul mercato ma consistenti restano i vincoli alla crescita di natura organizzativa/manageriale. Sono anche gli anni della “complessificazione” del sistema produttivo lo cale. Il sistema produttivo diventa molto più articolato dal punto di vista delle competenze professionali e delle specializzazioni delle imprese. La divisione del lavoro porta alla moltiplicazione di imprese specializzate oltre che di pro duttori di fase o di parti e componenti (tomaifici, giunterie, trancerie, tagliatori di pelle, suolifici, tacchifici, solettifici, bordinifici), anche appartenenti a settori merceologici diversi (produttori di prodotti in gomma, di guarnizioni, di com ponenti tessili e meccanici, di pelle sintetica, di forme in legno e in plastica, di scatolifici, ecc.) e alla crescente produzione di macchine per calzature e di attrezzeria (fustelle, stampi...). L’integrazione e la complementarietà delle competenze professionali diven tano gli elementi cruciali del sistema organizzativo della produzione del distretto e sono alla base dei fattori fondamentali del successo e dell’innovazione del modello organizzativo distrettuale. Il sistema calzaturiero vigevanese è, dunque, divenuto particolarmente com plesso e articolato e giunge all’inizio degli anni Ottanta a coinvolgere circa 1.300 stabilimenti industriali con un’occupazione che supera i 16.000 addetti. Il settore calzaturiero presenta oltre 850 stabilimenti (tra cui oltre 500 produttori di fase e di componenti) e circa 10.000 addetti, mentre il settore meccano-calzaturiero (comprensivo dei produttori di attrezzerie) presenta oltre 300 stabilimenti e

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