ATOM _- Autobiografia di un'impresa metanazionale
in quanto si era rotto un tubo dell’olio. Si trattava di percorrere centinaia di chilometri, molti dei quali lungo strade sterrate. Questo episodio lo spinse a montare una tipologia di tubi americani più costosi di quelli che si usavano ma di gran lunga più affidabili. Questa cura valeva in particolare per le componenti con maggior valore aggiunto a garanzia della qualità e affidabilità. Agli inizi degli anni ’60 i tre fondatori avevano la necessità di convincere i più importanti rivenditori di trance del momento quali ad esempio Mr Ba chley di Vic Supplies (azienda in seguito acquisita dalla Cox and Wright) per l’ Inghilterra, la Johnson per la Francia e Barcelo per la Spagna. Il prezzo di una trancia Atom era a quel tempo certamente molto competitivo, decisamente più conveniente di una sua equivalente tedesca Schoen o di una Usm. Quello che lasciava dubbiosi i clienti era l’affidabilità. Questo scoglio fu magistralmente superato dai tre senior in un modo decisamente all’avanguardia per i tempi: decisero infatti di offrire le trance Atom con cinque anni di garanzia. Fu una mossa vincente, effettuata dalla Toyota nei primi anni Duemila. Circa qua rant’anni dopo i nostri! In seguito, con il successo e con l’aumento vertiginoso del numero di mac chine vendute in tutto il mondo, si rendeva necessario minimizzare il poten ziale incremento dei costi di assistenza. L’affidabilità doveva, dunque, diventare necessariamente un must 1 . Contemporaneamente l’analisi per la riduzione dei costi della macchina era svolta dall’ufficio tecnico quotidianamente ed in maniera quasi maniacale. Le componenti tecniche delle macchine erano infatti riviste ed aggiornate di continuo. Solo in questo modo infatti, durante tutti gli anni ’70, Atom è riuscita a contenere l’aumento di prezzo dei suoi prodotti in un periodo temporale che era contrassegnato in Italia da un’inflazione a 2 cifre. L’affidabilità come sinonimo di qualità, il rapporto qualità/prezzo come si nonimo di convenienza: sono queste senza dubbio le due principali componenti del successo delle trance Atom. Alle quali all’inizio degli anni ’80 se ne è aggiunta una terza: il forte utilizzo delle macchine utensili a controllo numerico della sede di Gambolò per la pro duzione in serie delle trance. Questo fatto ha consentito ad Atom di produrre le macchine per il magazzino e non più a commessa, garantendo in tal modo tempi di consegna quasi immediati. Sono queste le tre caratteristiche che mi hanno fatto comprendere il vero si gnificato dell’aforisma iniziale, che mio padre usava completare con espressione altrettanto provocatoria: “ al prudut as venda d’imparlù ” (il prodotto si vende da solo). Questo fatto naturalmente non è sempre vero. Non tiene conto infatti dell’importanza delle fondamentali strategie di penetrazione nei nuovi mercati, delle diversificazioni del marchio e del mantenimento del delicato equilibrio
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