ATOM _- Autobiografia di un'impresa metanazionale
dei canali di vendita. Ma è innegabile che queste importanti caratteristiche costituiscano la base del successo del prodotto Atom. Come già sottolineato in precedenza, sono riuscito ad afferrare bene questo concetto solo dopo anni di esperienza. E soprattutto l’ho capito senza occuparmi delle trance tradizionali a bandiera e a carrello, i cavalli di battaglia di Atom. Questo settore tecnico era infatti già perfettamente coperto da un team di ottima esperienza all’interno dell’azienda e per questo genere di prodotto le mie competenze non erano fondamentali. Serviva infatti un’approfondita conoscenza di meccanica, idraulica e pneumatica. Non certo di informatica. Iniziai quindi ad occuparmi di software per le trance a controllo numerico per poi seguire il prodotto water-jet ed infine i tavoli di taglio a lama oscillante. Il software , soprattutto all’inizio degli anni ’90 in Atom era chiamato “al dischett” (il dischetto), al quale, essendo per definizione leggero, non era at tribuito il suo giusto valore. Non dimentichiamoci infatti che la trancia era in parte valutata a peso. Il basamento in ghisa più pesava e più costava. Questo per sottolineare il fatto che spesso non era considerata la fatica e lo sforzo in tellettuale che sottostava al contenuto del semplice dischetto. In questi anni di esperienza in Atom ho dunque senza dubbio avuto il pri vilegio di verificare la bontà dei principi alla base delle scelte tecniche. Come i tre fondatori sono sempre andati alla ricerca della perfezione sul prodotto, lo stesso concetto vale anche per il team di progettazione software . È ormai una prassi consolidata, infatti, arrivare fino a tarda notte per met tere a punto nuove funzionalità software , migliorare di un punto percentuale il rendimento del nesting , togliere un paio di secondi al tempo totale di taglio di una pelle, semplificare e rendere più amichevole l’interfaccia utente, correggere gli errori (o bachi in gergo) o documentarsi sulle novità in arrivo da Microsoft, Apple o Google. E soprattutto per seguire i preziosi suggerimenti inviati dai nostri clienti pilota – collaboratori preziosissimi a cui va la nostra gratitudine – i quali, con i continui test effettuati presso i loro stabilimenti, ci hanno permesso di ottenere le elevate prestazioni che contraddistinguono le macchine dotate di software Atom. Infatti come per la progettazione meccanica, anche in quella software prevale “l’ansia della prestazione”, il timore di arrivare dopo i concorrenti, la consape volezza che se non si agisce in tempo la macchina del cliente non riuscirà a produrre quanto preventivato. Per il vero è proprio il senso di responsabilità nei confronti della fama dell’azienda che ha spinto in questi anni me e l’intero team di sviluppo software al perfezionamento del prodotto Atom. La costante ricerca dell’ottimizzazione del risultato, il rigore e il metodo che stanno alla base del nostro lavoro, la fortissima necessità di concentrazione,
il software, questo sconosciuto. una testimonianza
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